sabato 31 maggio 2008

PELLE

Non riesco a non fare, a non guardare, a non ascoltare l’odore della pelle e la differenza degli occhi. Non riesco a pensare di privarmi di quegli attimi e di quelle emozioni… è come se mi togliessi la luce della vita, la possibilità di mangiare. E’ come se per nutrirmi decidessi di prendere solo pillole.

Lo so è passato solo un battito di ciglia dal burrone, da quando pensavamo di mollare e ci chiedevamo se avremmo continuato ancora a lungo a ferirci a vicenda. Ma poi tutto è passato. Prima è passato, ho pensato che l’unica cosa che faceva davvero male era l’orgoglio e non l’anima e poi ho riaperto gli occhi.
Ogni volta un motivo diverso.
Oggi la curiosità di un mondo diverso.
Il modo diverso di dire le cose. Senza filtri o preoccupazioni o maschere o voglia di apparenza.
Il colore diverso della pelle.
Uno sguardo differente. Fiero e guerrigliero.


Spiegata l’artiglieria pesante la partita si fa sempre più serrata. Ed il ballo, la lingua ed i modi si fondono a coprire la persona che è prima di tutto ciò che rappresenta più che quello che realmente è. Eppure la partita è intensa e coinvolgente.

Scopro umanità, rischio tranquillità, ma il sole sembra più caldo e luminoso perchè torno ad ascoltare le mie emozioni a fior di pelle.

mercoledì 28 maggio 2008

COINCIDENZE

Trovo che le coincidenze siano assolutamente meravigliose…nel senso di meraviglia pura. Insomma uno si dà tanto da fare per sistemare la rotta e poi le cose si scompigliano in modi inaspettati. E’ un po’ come quando uno si perde per la città….e vede paesaggi che prima non conosceva e scorci così affascinanti che non avrebbe mai visto facendo la strada normale.
E poi come fanno le strade ad unirsi, i pezzi delle coincidenze a combaciare, gli incastri ad essere così perfetti.
A volte sembra che siamo in cammino verso qualcosa e inconsapevolmente ogni passo ci porta ad un incontro ad un fatto. Le costruiamo inconsapevoli e ci meravigliamo coscienti…

lunedì 26 maggio 2008

EL CHE VA AVANTI....

Me la prendo anche con quelli come te che non si arrabbiano mai.
Che le rivoluzioni non servono perché tanto le cose non ti riguardano, non ti toccano. Come se quelli colpiti non fossero tuoi simili, persone a cui vuoi bene, con cui dividi il sonno ed il mangiare.
Allora ogni volta che vedo la tua impassibilità, il tuo lasciar correre mi spavento e non posso credere che sia vero e che un tempo, e non milioni di anni fa, io credessi davvero di potermi far prendere la mano e andare insieme per la strada tortuosa dell’esistenza.

Io invece me la prendo, recalcitro, soffro e faccio una grande fatica a contenere la ribellione per non essere sempre quella che rompe…

Ma ho una cosa ficcata nello stomaco, come un peso da 1000 kg

EL CHE VA AVANTI.......se la prende sempre.......in der posto!!!!!

PIGNETO

http://roma.repubblica.it/dettaglio/Polemica-sulla-xenofobia/1465425

Che dire...mi sento scema, ma mentre leggevo la notizia dell'aggressione al Pigneto mi scivolavano le lacrime sulle guance. Il pigneto, un quartiere multietnico e colorato... da sempre di sinistra, come il mio ex quartiere San Lorenzo. Forse anche lì qualche anno fa non li avrebbero fatti entrare questi teppisti.
Il nuovo governo secondo me c'entra. Ha delle forti responsabilità. Non puoi fare una campagna informativa denigratoria per un mese e poi stupirti se gli esaltati si sentono forti.
Gli immigrati che lavorano sono una risorsa e vanno difesi. I più deboli a cui viene fatto un sopruso sono uomini come noi. Hanno bisogno della nostra solidarietà.
Oggi con il clima che c'è capita che una mia conoscente al mare con una nonchalance da rimanere di stucco mi ha detto " sì, io sono razzista.." con la stessa facilità che avrebbe avuto dicendomi di che squadra di calcio è.
Non sdoganiamo anche il razzismo, non ci abituiamo sempre a tutto.
L'abitudine è nemica dell'intelligenza. "abile ordinatrice delle nostre menti" diceva Oriana Fallaci.
Poi scavando scopri che il suo risentimento è forse paura, è forse rabbia, è forse malcontento, ma dire che è razzista è più veloce....
Vorrei avere una voce grande e farmi sentire

sabato 24 maggio 2008

PENSIERO CHE ROTOLA

Ecco...una giornata strana.
Esco da casetta mia. Roma est. Quartiere popolare. Motorino scassatello. Raggiungo il capo e accompagnamo clienti russi a vedere arredi per la loro reggia moscovita. Negozi brilluccicanti, mai chiedere il prezzo, riccioli barocchi, stucchi dorati, velluti, broccati e damascati, pelle marmi...
poi si va a pranzo, loro ospiti in una di quelle strutture strane che sono in Via Veneto. mi sento in un acquario..aiuto....le persone che passano in strada ci vedono, è imbrarazzante! E poi da Roma Est a Via Veneto ce ne passa ; ))!!!!
Meno male che mi sono vetsita da Signorina così mi sento a mio agio!! Scarpe puntatissime e tacco da 10 ovviamente a spillo (i miei piedi non ringraziano!!).
Scelgo il vino e con le poche informazioni sottratte al Pizzopiturro ed una discreta dose di c...o, riesco a centrarlo in pieno. Mi sento un pò cenerentola...giornata solare e profumo di primavera fanno il resto.
Poi capo e clienti parlano della situazione nera italiana ....addirittura una famiglia su sette non arriva a fine mese. Il capo fa lo scandalizzato...pietoso e dispiaciuto.
Che faccio glielo dico io ai clienti che se loro lo pagano 10000 euro per disegni che facciamo noi in una settimana lui ci dà sempre 1300 euro al mese e ce li dà possibilmente dopo 10 mesi? Glielo dico io che i miei colleghi ed io se non stiamo attenti siamo sette delle dieci famiglie di cui sopra?
vabbè glielo dico la prossima volta...ora mi godo la festa.....
poi arriva un pensiero, uno di quelli belli, uno di quelli improvvisi e pieni di energia. Si affaccia un attimo e fugge!
cavolo non lo ritrovo!! Dove si è ficcato?! pensiero dispettoso e rotolante..suonava tipo "adesso si cominciano ad aprire un pò di possibilità di lavoro, lavori autonomi, clenti nuovi, magari comincia la catena virtuosa che porta soldi e avvia attività in cui si lavora molto, ma almeno guadagni per quanto lavori e soprattutto niente piedi in faccia!!!!" ................ poi stavo per analizzare razionalmente le possibilità che mi darebbero respiro ed autonomia, quel tanto che basta per sottrarmi al giogo e......... è caduto! insomma è scivolato via e non si fa riprendere!!! guardo sotto la sedia, in borsa, niente.
Va bene l'importante è che ci sia... magari lo riprendo dopo. Mica potrà rimanere nascosto per sempre!!!!

CON IL CUORE E CON LA MENTE

Un pò di anni fa Valeriascrive ed io durante l'autogestione della scuola abbiamo deciso (chissà perchè) di gestire una specie di "lezioni" su chi fosse Giovanni Falcone. La sua vita e la sua morte. Chi era, cosa pensava, come si comportava, era un eroa edavvero o era osannato solo perchè era morto? Insomma capita spesso che uomini che in vita sono stati poco più che mediocri, alla loro morte diventano delle persone splendide.
Abbiano letto, studiato, cercato.
Ho continuato a farlo poi anni dopo nella sua città grazie al mio Pizzopiturro che è di Palermo. Era un uomo di grandissima calibratura morale. Un uomo che credeva profondamente nel suo lavoro e forse, con un filo di follia, contraria allo spirito di conservazione, anteponeva la sua missione alla sua incolumità. Lui e Borsellino sapevano che sarebbero morti. Caponnetto, dopo Via d'Amelio diceva "è tutto finito" e credo che in parte avesse ragione. Ayala subito dopo ha deciso di ritirarsi a vita politica...
Ieri un ragazzo di Milano intervistato su Giovanni Falcone non sapeva chi fosse.
Questa estate fermandomi davanti all'albero Falcone in Via Notarbartolo un'emozionegrandissima ed ho pensato per la prima volta che per come stanno andando le cose, forse il sacrificio è stato troppo grande , la perdita di uomini così , è stata inutile e avrei preferito averli qui.

venerdì 23 maggio 2008

Elisa - Eppure Sentire (Un Senso di Te)

su una spiaggia meravigliosamente bianca le note rotolavano fresche. Il viso accarezzato da un bel vento tiepido e profumato, mentre le stelle accese e più luminose che mai sembravano gridare forte una gioia che voleva uscire dalla pelle.
Dall'altra parte del Mondo...

mercoledì 21 maggio 2008

NON PASSA ANCORA

Le mie braccia sono le loro braccia. La mia mente è la loro mente. Le mie idee, il mio entusiasmo, la mia capacità di comunicare con le persone e di essere accogliente diventa la loro. Regalata. Strappata, rapita.
Mi stanno rubando pezzi di me e non so come difenderli. Rallento il ritmo. Spengo l’entusiasmo, freno la passione.
E mi ritrova a non esser io.
Sono giorni che mi sveglio con il broncio. Le palpebre pesanti. Molla e senza energia. Senza sorriso e senza quella luce negli occhi che ho sempre avuto.
Brontolo arrabbiata e caustica.
A casa mi aspettano la canetta e Orazio, il mio bonsai e il mio Pizzopiturro. E anche con loro non riesco ad essere come vorrei. Non vedo perché devo concedere loro gli scarti frustrati e masticati di una persona che potrebbe essere meglio di così. Che potrebbe amare la vita di più e meglio.
Io non sono mai stata così. Mi sono sempre svegliata con il sorriso, sempre incontro alla giornata con entusiasmo.
Ora sono come il tempo di questi giorni.

martedì 20 maggio 2008

RABBIA


Tanto va bene così va bene a tutti così: E’ un incubo che mi perseguita dalla scuola. Sono la sempre unica (o quasi) extraterrestre che si arrabbia, che si sbatte, che ha la bile, che recalcitra. Che risponde e che si inca…
A tutti sembra normale. Avere i piedi in testa, in faccia
Che ci sottopaghi. Che non ci paghi per mesi. Che sia prepotente e pretenzioso.
Che sia un bambino viziato e capriccioso.
Che faccia scontare a noi errori suoi.
Che pretenda sempre il massimo dando il minimo.
Che riesca sempre a farla franca sulla pelle e sulla buona fede degli altri.

Sono arrabbiata e voglio andare via…vorrei soffiare così forte da far volare via tutto lo studio e tutte le persone qui intorno. Fogli che volano ovunque, sedie a terra e persone trascinate via dal vento.

Chissà perché ogni volta penso di trovare appoggio, di avere supporto almeno dalle persone più vicine che lavorano qui. Invece…. Il deserto dei Tartari….il silenzio dei Conigli.
Mi sale una rabbia bruciante che si porta via tutta la buona volontà e tutta la passione per il lavoro, tutto l’amore e l’allegria. Stringe e sale dalla gola agli occhi dove diventa acqua ed esce. Finalmente.
La rabbia bruciante è perché so di non avere scelta, di non poter mollare tutto. Non ancora.
La rabbia bruciante è perché la mia buona volontà ed il mio lavoro attento , la mia fatica ed i sacrifici non meritano questa ricompensa. La rabbia è quella di dover chinare il capo non di fronte ad una superiorità di carattere o di capacità o di talento, ma puramente economica. Dover restare solo per foglietti di carta colorata. Questa io non la chiamo libertà.

lunedì 19 maggio 2008

CERTE CREATURE SE NON CI FOSSERO...


Il NEO Ministro delle Pari Opportunità non ha concesso il patrocinio per il Gay Pride.

Perchè trova che la manifestazione serva a promuovere solo i diritti delle coppie gay e ADDIRITTURA ad equipararli a quelli delle coppie sposate....PAZZI!!!

Allora intanto chiederei alla signorina che concetto ha della moralità. Se è davvero convinta di volersi confrontare su questo argomento... come la corda a casa dell'impiccato!

Direi che lei poi non ne è esattamente una bandiera e che forse si trova al posto giusto al momento sbagliato.

Insomma e che vogliamo fà? ... soubrette sì, ma gay no, gay niente. C'è qualcosa che non mi è chiaro davvero.

Poi vorrei sapere se le pari opportunità sono del tipo "noi siamo tutti uguali", voi no. Come è già successo per la proposta di legge riguardante i DICO

Continuo ad immaginare le facce dei lettori d'oltralpe e le loro risate... da una parte le dichiarazione da moralista, dall' altra un bel paio di chiappe!!!

domenica 18 maggio 2008

Tito Nieves-Un Tipo Comun

bailamos!!!!! es la onda de la alegrìa!!!!

ANDREA CAMILLERI

vorrei solo rigraziare di cuore Andrea Camilleri per il buonumore sottile e pungente, per l'arguzia, per il godimento della vita, per la descrizione indiretta della realtà siciliana nelle sue pieghe più sottili e profonde e per vermi finalmente suggerito un soprannome per il mio compagnononmaritodico: PIZZOPITURRO

sabato 17 maggio 2008

LA GATTA


La gatta ed io siamo amiche dall'unversità.

Quando ero una signorina rigida e disciplinata che correva con un bel paio di paraocchi all'ultima moda verso la meta che secondo lei era la laurea. Non correvo....mi scapicollavo...fiatone falcata affannata sempre...brontolio continuo e stress incessante che se facevo due esami pensavo che ne avrei potuti fare tre e se ne facevo tre pensavo che avrei potuto prendere voti più alti fino a quando non ho raggiunto il top: tre esami in una sessione, tutti con il massimo dei voti e non ero contenta!!!! Seduta sull'autobus che mi portava a casa pensavo che qualche rotella del cervellino si doveva essere inceppata.

La signorina pensava che gli studenti universitari si dividessero in due grandi categorie: quelli che volevano studiare davvero e quelli convinti che l'università fosse una piacevole parentesi per vivere in un'altra città e divertirsi. Spesso questi ultimi erano figli di papà. La signorina non coglieva sfumature o gruppi intermedi.

La signorina l'estate studiava per settembre, la sera usciva poco, anche perchè spesso crollava alle 21 per la giornata passata in aule in cui pensava che parlassero una lingua strana perchè lei, che a scuola era sempre andata bene non capiva nulla. Zero, vuoto pneumatico.E si sarebbe strappata tutti i capelli per la disperazione.

La signorina aveva un fidanzatino, vittima della sua ferrea disciplina ed una storia tranquilla ed abitudinaria.

La gatta no. Aveva capito già molte cose. Sapeva prendere le persone dal verso giusto e sapeva che spesso più che sapere è importante far credere di sapere. Prendeva le cose con più calma, più charme. La vita privata della gatta era disordinata e pasticciona, sempre a cazzeggiare feste, divertimenti e cavalieri vari. La signorina guardava con disappunto, scuotendo la testa e dispensando consigli e borbotii non richiesti. Ad un certo punto si erano anche mandate a quel paese.

Poi la signorina era scoppiata...all'aria il fidanzatino, gli esami, i doveri ed era cominciata per lei il periodo del disordine e dei pasticci, del cazzeggio e delle feste, dei divertimenti e dei cavalieri vari. Allora aveva deciso di andare dalla gatta a chiederle scusa. Insomma non aveva capito. Forse era ora di togliere i paraocchi.

E l'aveva trovata trasformata: capelli ed unghie lunghe, tacchi alti, dimagrita, bella e molto femminile. Sempre sorridente, mai in difficoltà, capeli puliti e lucidi. smagliante.

Da allora la signorina veva deciso di prendere esempio. Finita l'adolescenza e l'età della studentessa stropicciata a tutti i costi. L'abito non fa il monaco, ma lo fa riconoscere!! Lotte con i tacchi, capelli, mani. la ringrazio ancora per gli insegnamenti da signorina.

Da allora nuovo corso tranquillo: la gatta sa che non può essere solo forma e la signorina sa che non può essere solo sostanza.


Ci vediamo pochi giorni fa...al ritorno da un cantiere fuori roma...lei a posto come sempre. giacchetta, pantaloni attillati, scarpa con il tacco orecchinianelliunghiecapelliallisciati ..io tuta da ginnastia struccata con un filo di occhiaie, capelli arruffati e brufolo sul mento senza possibilità di appellarmi all'acne giovanile!!! sgrunt! ma ecco che mi giro, la guardo e vedo.....un ciuffetto di capelli bianchi!!!!! allora anche le femme fatale soffrono un pò degli effetti della fatica e del tempo e dello stresssss ; )!!!!!

mercoledì 14 maggio 2008

CIELOCCHI

vado in campagna per vedere il cantiere (la mia creaturina) che comincia a crescere, prende forma, esce dal foglio e si staglia nel cielo azzurro intenso. Copre la terra e ferma lo sguardo. Adesso ci puoi passare dentro, adesso la vetrata, i muri, le finestre e la luce che entra non sono solo nella mia immaginazione. Giornata limpida e tiepida, con il solito vento di quei prati.
Arriva l'idraulico e ci metto una buona mezz'ora a convincerlo che mi può parlare come ad una persona normale e non come ad una ragazzina che ha bigiato la scuola. poi si convince. C'è con lui il padre. Un omino legnoso, con i capelli bianchi...con le mani dure e due occhi, due occhi di un azzurro intenso e vivo. Due occhi che dopo che li hai visto credi ai miracoli della natura e ti senti così piccolo. Due occhi che ti incantano perchè non pensavi che esistesse un colore così.

martedì 13 maggio 2008

gozando!!!

EL CUENTO MÁS CORTO Y MÁS BONITO QUE HAZ LEIDO EN TU VIDA:
Había una vez una muchacha que le pregunto a un chico si se quería casar con ella. El chico dijo "no". Y la muchacha vivió feliz para siempre, sin lavar, cocinar,planchar para nadie, saliendo con susamigas, tirándose al que le daba la gana, gastando su dinero en si misma y sin trabajar para ninguno.
FIN
El problema es que de chiquitas, no nos contaban estoscuentos!!!
¡Y NOS JODIERON CON EL PRINCIPE AZUL!

SIAMO TUTTI UGUALI

Un certo effetto…. Quell’omone di colore steso per terra, viso sui sanpietrini con i poliziotti addosso che lo ammanettavano. La piazza perbene del centro era tutta affacciata e nel vicolo c’erano le sue borse contraffatte buttate in terra. Si scappa meglio con le mani libere.
Io spero che quell’uomo avesse fatto di più che vendere borse contraffatte.
Io spero che i poliziotti siano stati mossi da amore per la sicurezza dei cittadini più che dalla voglia di rompere la routine in un quartiere “bene” dove l’ultima corsa che hanno fatto è stata forse per prendere l’autobus.
Io spero che Alemanno non volesse intendere questo quando parlava di una città più sicura
E spero che quell’uomo che ho visto in terra non abbia negati i suoi diritti e che assolva ai suopi doveri, ma che non sia uno strumento, una bandiera da sventolare…..
Io spero di non vedere più queste immagini da America violenta e razzista in questa Roma che è pigra e addormentata, ma di certo non cattiva.
Allora..siete ancora convinti che la politica sia lontana dalla vita quotidiana?

domenica 11 maggio 2008

SLANCI

L'unica cosa che temo davvero è riuscire a dirti il bene che sento solo quando ormai sarà svanito.

sabato 10 maggio 2008

ONDE


Poche sere fa di nuovo la magia di un posto e dell’odore giusto al momento giusto. La sera con quella aria giusta. Niente freddo da chiudersi la giacca e nessun caldo da sudare. Lieve odore di cucinato dei locali intorno e la compagnia di due nuovi amici di Cuba.
Scendiamo in un locale LOFT MAGAZZINO GALLERA D’ARTE. Ci accoglie un ragazzo muscoloso e sorridente che parla solo portoghese…è di Bahia e si trova a Roma per “succhiare” l’arte, per restituirla, per vedere la cappella Sistina e Michelangelo.
Mi parlava in portoghese, come se dimenticasse che non lo capivo ed il mio incubo di sempre di non capire, di non comunicare, svaniva in un attimo con i suoi sorrisi ed il suo gesticolare.
Entriamo e vengo totalmente risucchiata in una serata in cui “sento” con tutti i miei sensi. Insomma ci sono volte in cui senti odori, suoni, temperatura, colori, immagini gesti e tutto, ma davvero tutto è bello, è in armonia è parte di te. Le risate delle persone vicine e la musica che mettono. I quadri che vedi o le immagini e le tue emozioni. Allora si mischia tutto e si infila sotto la pelle e ti senti piena e la felicità, dopo tanto che non la avvertivo così intensa, è tornata.

Quella sensazione di totale benessere...in cui non potrebbe esserci un capelo diverso..in cui è tutto perfetto così.

Porto con me un dono, ricordo della serata..questa poltroncina trovata in strada che doveva ancora essere "decorata", ma visto che me ne ero innamorata...
grazie

L'Ultimo Bacio - E' la fedeltà la vera utopia

questo mi capita spesso e questo credo sia capitato a noi....

Nanni Moretti in vespa - case e quartieri di Roma

andare sempre con il naso in aria e sentire gli odori diversi dei quartieri....e guardare la gente...è diversa!!!!
bello

mercoledì 7 maggio 2008

Meganoidi supereroi

corro in motorino per tornare a casa...aria sulla faccia, traffico e fretta. cellulare che squilla, mi tagliano la strada magari il solito st.... in SUV e allora che si fa?....canta che ti passa

IL CAPITANO

E’ talmente impettito e rigido che intimorisce quasi tutti. E’ così colto, così a la page, così sicuro, che sembra non cadere mai, non fare mai gaffe, non impappinarsi. Mai.
Non puzza, non fa la cacca, non sente caldo o freddo, non fa trasparire ira funesta. Non ha paura, rimorso, vergogna.
Tutti lo adulano, lo vezzeggiano, lo temono, alcuni lo stimano o fingono di farlo.
Ho scoperto che è talmente rigido da non accogliere l’imprevisto o l’imprevedibile. Così impettito da non poter gestire in nessun modo un evento offensivo o fastidioso…la cacca di un piccione piuttosto che un furgoncino che in centro rischia di investirti o una caduta buffa. E sì..perchè in questi due casi ci sarebbe voluta la vergogna o l’arrabbiatura o una parolaccia o l’autoironia.

So che ha dentro la pelle parte di queste emozioni e che quello che gli altri credono sia una forza è in realtà una mancanza. Solo per questo lo guardo con occhi benevolenti.

ALABARDA SPAZIALE!!!!!


In questi giorni mi sento………un po’…………………come dire…vendicativa. Vorrei essere alta e grossa e picchiare qualcuno. Allora oggi per incanalare la mia rabbia ho pensato al gioco dell’ “alabarda spaziale”. Si meritano un’alabarda
Quelli che parcheggiano in doppia fila e occupano una corsia
Quelli che mettono la freccia solo mentre girano ( e se giri lo vedo da sola non ho bisogno dell’indicatore!)
Quelli che pensano che la freccia sia solo un’arma degli indiani
Quelli che parlano al telefono e ondeggiano sulle corsie e se li superi si incazzano
Quelli che parcheggiano in doppia fila e ti bloccano la macchina anche se c’è posto uno sputo più avanti pur di non fare due manovre due
Quelli che parcheggiano in doppia fila e ostruiscono l’accesso a parcheggi vuoti pur di non fare due manovre due
Quelli che “io sono onesto” ma appena hanno l’occasione di farsi togliere una multa dall’amico vigile o poliziotto, di evadere il fisco, di farsi raccomandare, non ci pensano su due volte.
Quelli che “pacatamente, serenamente….ma anche no”
Quelli che sono di sinistra e non fanno cose di sinistra
Quelli che come il mio capo, fanno una vita da re, ma sul sito dell’agenzia delle entrate dichiarano 62000 euro annui
Quelli che come il socio de mio capo ne dichiarano 33000
Quelli che pontificano su questioni morali a loro sconosciute (tipo gli uomini sull’aborto), o conosciute solo su libri, per racconti di terzi, bibbia o quant’altro
Quelle che, come magica bubbù, escono con il mio Homo
Quelli che parlano male degli extracomunitari e degli stranieri in genere e sono figli di meridionali o italiani in genere che sono emigrati per cercare fortuna

domenica 4 maggio 2008

Padre Pizarro

resistiamo!!!!!

magica bubù

ecco...l'unica cosa che mi va di fare ora è di prenderla a ridere. Stanca della rabbia, stanca delle domande e del dolore che viene ad ondate.
Dopo aver saputo dei tuoi appuntamenti con lei e aver letto nei tuoi occhi il dispiacere e la sensazione di aver fatto una grossa scemenza, dopo essermi sforzata di essere coerente prima di tutto ed aver ripetuto alla mia mente milioni di volte che non posso chiedere libertà per me e non concederla a te per primo..adesso tento di sfuggire alla cosa con l'ironia che mi aiuta sempre.
Questa mezza fata che amo immaginare scemetta e distratta per non aver nemmeno scelto per bene il suo nick...

sabato 3 maggio 2008

ROMAMOR


E la sera, una di quelle sere che non vuoi tornare a casa, che non vuoi parlare, che ogni affetto è estraneo e invasore, ti affidi alla città. Roma, che invece di essere estranea, diventa un’amica discreta e generosa. Ti accoglie tra le sue braccia, le vie al tramonto lucide di neon, ti dà una pacca sulle spalle e poi ti prende per mano. A girare per le vie formicolanti di turisti allegri e arrossati. O per strade familiari con genitori che tornano finalmente a casa. Sacchetti della spesa e passeggini e facce stanche. O binari d’asfalto da cui vedi le finestre accese con i mobili dentro, tavoli del matrimonio, pensili e pentole e carta da parati. E ti sembra quasi di sentire l’odore della cena sul fuoco e di vedere la signora con il grembiule e i capelli spettinati. Oppure case bene e pareti colorate e librerie piene e logore, lampade con forme sinuose e il divano con le pieghe dentro cui scompare qualcuno.
Allora la tua vita si confonde dentro mille altre, i pensieri vanno lontani. Quante vite potresti vivere e non vivi o quante ne vivrai se solo deciderai di cambiare la direzione. Uno strappo e via di nuovo.