giovedì 8 ottobre 2009

non te li dò..manco se m'ammazzi

i mobili non te li dò. Mi dispiace. Anzi non mi dispiace nemmeno.
Non sarò ragionevole, non sarò equa (non di equità universale almeno), non sarò politicamente corretta.
Dopo un anno con le tue cose tra i piedi, dopo le sparizioni dettate dal tuo spirito guida, dopo le bugie grosse come cammelli gobbi, dopo le umiliazioni, dopo che la mia casa è stata usata come un magazzino.
Dopo essermi ritrovata con i nostri debiti che sono diventati i miei, dopo che ho dovuto gestirmi il contratto della casa intestato a me con una fidejussione mia a garanzia.
Dopo che mi sono sentita dire che ero un pò rincoglionita e che non sembravo nemmeno la stessa fusis di sempre, con le palle e decisionista e che non si fa mettere i piedi in testa perchè ti facevo fare tutto quello che volevi.
Adesso hai sistemato tutte le tue cose, tutti i tuoi conti e VUOI la metà dei mobili.
Non te li dò. Per due motivi fondamentali:
il primo è che non posso ancora una volta difendere i tuoi diritti a scapito dei miei (che in questo momento e senza ancora un lavoro sicuro non saprei come fare senza), ancora una volta favorirti sfavorendomi.
il secondo è che ognuno nella vita fa delle scelte e quando sceglie acquista una cosa e ne perde un'altra. Sta nel gioco. Hai chiuso la porta e ti sei lasciato dietro la nostalgia, i legami, i doveri, i ricordi. E va bene così. Me lo sono fatta nadare bene per forza. E ti ho aiutato comunque. Anche quando ho saputo che solo due mesi dopo eri a casa con lei.
Perchè così era per te più facile ricominciare. Da zero, senza guardarsi alle spalle. Dimenticando semplicemente.
Ora ti prendi la responsabilità di una porta chiusa che è anche una perdita, un taglio, un presente che non avrai più. Se c'è ancora una casa, se ci sono ancora dei mobili, se ci sono ancora alcune cose a cui tenevi è grazie alla rincoglionita che si è rimbccata le maniche ed ha saputo mantenere tutto anche quando sembrava più facile buttare tutto all'aria.
Mi spiace..la rinco si è svegliata dal lungo sonno e vuole farsi un regalo nel giorno del suo compleanno... girare le spalle senza timorirancorisensidicolpa, tornare a difendere la sua vita nuova e felice e meritata.
Quindi dì alla tua nuova fidanzataconvivente che voleva cucinare torte nel mio forno...che può aspettare che le passi. Fusis è tornata con le palle e la spada sguainata quando serve a difendere il suo territorio.
Benvenuto nuovo anno :)!!

martedì 6 ottobre 2009

perplessa

dimenticavo....
subito dopo l'approvazione dello scudo fiscale. Dopo gli scandali vari, dopo il circo che siamo diventati, dopo l'intervento autoelogiante del Cavaliere alla presenza di uno Zapatero perplesso. Dopo mesi dagli scandali morali.
Dopo ognuno di questi avvenimenti esco di casa..mi guardo intorno attenta...ci sarà qualcuno arrabbiato, capannelli di gente che organizzano manifestazioni, persone indignate che parlano dell'accaduto come quelli che si formavano la domenica quando abitavo a san lorenzo dopo le partite per sdegnarsi del comportamento dell'arbitro o del guardalinee, signore infastidite che mentre fanno la spesa si lamentano...... almeno qualcuno che legge il giornale indispettito....
NULLA. SILENZIO TOTALE. Allora penso che forse i miei connazionali semlicemente facciano uso di tavor e che quindi tutte le reazioni siano alterate da questo potente farmaco.
Vado in un negozio di musica dove vendono anche biglietti per i concerti. Distribuiscono i biglietti per uto ughi. All'improvviso i biglietti finiscono, il banco chiude e le persone in fila da un pò vengono invitate a tornare l'indomani. PUTIFERIO. Proteste, atti di ribellione, commenti al vetriolo, persone che rimangono lì per una specie di sit in.............. ?????????????????????????????? cioè....fatemi capire BENE.......................... TOCCATECI TUTTO MA NON UTO UGHI?? Fate tutte le schifezze che vi pare, depenalizzate il reato fiscale, abolite la condotta morale e l'esempio che dovrebbe dare un capo di stato, sbaragliate tute le regole elementari di buona educazione, ma non toccateci i biglietti dei concerti???
ma che ci prende??

LE CASE 1 puntata

giro per le case a fare sopralluoghi. Ne vedo circa 100 al giorno. 100 vite 100 famiglie. Ne potrei scrivere un libro. Guardo tutto incantata con la curiosità forte che mi accompagna.
e pensieri i libertà..................................

le mogli non scendono in cantina. Hanno paura del buio e degli animali. A malapena sanno dov'è la cantina e se ce l'hanno.
Le mogli non sanno nulla di impianti e appena chiedi loro dettagli tecnici chiamano il marito al cellulare.
Le mogli sono a casa a fare le torte.
Come 50 anni fa.

Le case dei 70enni. Giovani negli anni 60.
Le camerette dei figli ormai grandi sono imbalsamate alla loro adolescenza. Figli con figli a loro volta, figli lontani o vicini o separati o semplicemente ancora lì con i disegni di bambino e i peluches sulle librerie.
Le case dei 70enni hanno il salotto buono e il crocifisso sul letto.

lunedì 5 ottobre 2009

non è solo lavoro

G. ha deciso di cambiare lavoro. E' uno degli ingegneri più bravi che conosca. Ma è stanco. Non ha il padre ingegnere, nè la fidanzata ricca. Non fa politica. Lavora coscienziosamente ed è onesto. Per questo deve inseguire i clienti per farsi pagare e deve contrattare sul prezzo come al mercato. Lui non è convinto che la sua professionalità possa essere barattata o contrattata.
G. non arriva bene alla fine del mese, dopo i 30 anni abita ancora con i genitori e forse si chiede quando potrà essere indipendente.

A. è demoralizzato. Pieno di talento. Ma vaga per uffici facendo pratiche amminstrative. C'è crisi e gli architetti non li cerca nessuno. A. torna dal comune ed ha incontrato i nostri compagni dell'università. Quelli che studiavano solo per fare contenti i genitori. Quelli che si facevano le canne in bagno e che prendevano sempre tutto poco sul serio. Si sente frustrato perchè loro fanno le stesse cose che deve fare lui. Lui che non dormiva la notte per studiare. Lui che fa disegni meravigliosi con l'anima dentro. Lui che parla poco e che è un pò orso, ma nella progettazione dice milione di cose.

Io passo da un lavoro all'altro senza pace. Corro, rotolo, stringo i denti e i pugni, urlo, mi preoccupo, a volte non dormo la notte e mi chiedo se potrò continuare e mantenere la mia casa. Ascolto lamentele di clienti che mi trattano come una guardia medica senza orari nè vita. Faccio per mesi estenuanti sopralluoghi per un ente che forse pagherà tra sei mesi, forse non pagherà.
Vado in uffici puzzolenti con impiegati (ops scusate tecnici ;)!) svogliati. E a volte mi chiedo se sarebbe il caso di pensare ad un altro lavoro. A volte sono d'accordo con A. e G.

Ma poi entro in cantiere, poi penso che le mie idee si faranno spazi, che una casa demolita diventerà accogliente. Poi guardo una struttura, accarezzo un muro. Poi provoco emozioni con i colori e con le luci. Poi rimango nelle stanze ancora incerte a guardare la danza della luce attraverso le finestre ed osservo cose che vedo solo io.
A volte salgo sulle terrazze inaccessibili di roma e mi sembra di avere tutta la città in pugno...ed anche questo è il mio lavoro. A volte vedo la gioia e la soddisfazione dopo la fatica del cantiere e dopo la preoccupazione..e anche questo è il mio lavoro. In queste volte io so che non potrei vivere senza queste cose e vorrei dire ad A. e a G. che non possiamo mollare. Che non possiamo lasciare tutto nelle mani di raccomandati e furbetti senza cuore nè anima, che non sanno la gioia e l'emozione. Dobbiamo tenere duro per tutti i nostri sogni, per tutte le nottate passate sui libri o davanti al pc. Dobbiamo tenere duro almeno noi.