venerdì 20 novembre 2009

E MO' ?

E' strano, ma forse è proprio quando i nostri sogni sono vicini ad avverarsi che abbiamo più paura.
Voglio dire che finchè la sorte è avversa possiamo prendercela con il destino, con il caso, con la sfiga. Ma quando la strana si fa piana, quando le porte si aprono..c'è poco da girarci intorno...se non ci riusciamo è davvero solo causa nostra..
e allora sò c....

giovedì 19 novembre 2009

CHE SI FA?

Se lavori in una grande città. Se in questa grande città ti sei anche laureata. Se sai che in questa città c’è la cupola e non parli di quella di san pietro, ma di una specie di mafiapoliticainciuciolobbymassoneria. Se ti capita per giri strani di entrare in contatto con un cliente grande. Ma proprio grande e questa volta sai di poter gestire bene un progetto complesso, ma sai anche che su questo ti scommetti credibilità e fiducia soprattutto con te stessa. Se ti trovi in diretta concorrenza con un altro professionista e scopri che questo professionista è stato uno dei tuoi professori più temibili. Se questo professionista era un professore che ti trattava con sufficienza e boria ed ora al telefono ti dà del lei e ti tratta con deferenza. Se però lo temi ancora perché sai come funzionano le cose sotto la città cupolata, dove non sempre vince il più bravo o il più talentuoso, ma spesso vince il più forte. Se sai che da tutto questo puoi uscire o vincitrice più totale o perdente assoluta e che da questo dipende la tua carriera….
Se non sai se avere paura e nasconderti o lottare unghie e denti
Che si fa?

lunedì 9 novembre 2009

due occhi in più


Mi avete dato altri due occhi. Dell’anima. Non so nemmeno se li volevo io altri due occhi. Sento a fondo il dolore degli altri. Lo leggo negli occhi e scendo fino nell’anima. Il disagio, la scontentezza, la noia. Leggo queste emozioni come fossero parlate e credete che sia presuntuosa e non sapete come vi sbagliate e come è inutile questo ruolo da cassandra de’ noantri.

Vedo ste che è incastrato in un rapporto senza emozioni appiattito e lontano dall’amore dei suoi 30 anni e dalla passione del suo temperamento. Lo vedo che si convince che è il meglio che lui può trovare e senza dubbio il difficile aumenta con lei accanto. Lei che è una donna forte e dolce. Una donna con la D maiuscola. Solo che forse non è Lei. Non la sua.

Vedo ga che si convince che l’amore non c’è e si accontenta. Scambia serenità con felicità e pensa che invertendo l’ordine degli addendi il risultato non cambi, ma non credo sia così. Credo sia più difficile.
Vedo cri e mat che giocano la parte dei machi conquistatori, divertiti e sempre allegri. Brilli spesso a nascondere l’anima, con quella quantità di alcol che fa uscire la parte dinoccolata e scomposta dei pensieri e la fragilità e la delicatezza dei pensieri si nasconde bene dietro. Loro hanno due anime belle e gentili. Due anime che è un piacere guardarle. Di quella eleganza garbata che ti si poggia sul cuore leggera e rimane lì per un po’. Ma in questa macelleria sentimentale hanno deciso che è meglio portare sempre la maschera. Non lasciarla quasi mai. Ed io aspetto due donne che gliela levino con dolcezza e forza.
E vedo me. Che tento di recitare la parte della donna forte. E che seguo logiche che mi dovrebbero far stare bene, combatto battaglie vinte con determinazione. E alla fine mi siedo a bordo campo e piango. Perché più della gioia della vittoria è grande il dolore per le perdite subite. E mi sento immensamente stupida. A volte immensamente felice, ma si sa il dolore lo ricordiamo sempre meglio della gioia. Credo sia il momento di rimettermi in gioco seriamente e tremo, ma se non lo faccio non vivrò mai davvero. Non mi esprimerò mai E non funzionerà mai nulla davvero bene.

venerdì 6 novembre 2009

Riunione di donne

voglia di festeggiare e voglia di morbido. Va da sé riunione con amiche. Vecchie e nuove. Su cui poter contare e da scoprire. Uniche, misteriose, aperte, interessanti. Menti profonde e carriere appassionate. Mani che si muovono con brio ed occhi veloci. Labbra che dicono sempre parole confortanti. In questo anno mi hanno accompagnato, ognuna con un modo diverso, con un’indole differente che mi ha stupito sempre.

Y con decisione e fiducia. Credendo in me, sostenendomi ciecamente, illuminando il lato migliore di me e ricordandomelo quando sembrava sommerso.
Y è fragile e decisa. Soffre la distanza infinita dalla sua terra soprattutto quando vede che qui le cose non funzionano e allora pensa “ma chi me lo ha fatto fare!?” ma ora è tropo tardi per voltarsi indietro. Lei non è più una ragazza ma una donna e le radici le dovrà pur mettere. Ma non si lamenta mai. Io vedo la stanchezza, vedo la fatica e la voglia di appigliarsi a qualcosa. Ma nessun lamento.

C. mi ha sempre offerto un sorriso dolce e braccia aperte e morbide da cui farsi abbracciare. Ha trattato le mie debolezze con delicatezza. Ha avuto attenzione e risate, confessioni e scherzi. Dalla goliardia più completa alla confidenza più intima.
C. lavora in un laboratorio. Fa ricerche sui tumori. Il suo lavoro le piace davvero. Affronta tutto con serenità apparente e regala calma e luce. Si prende carico di tutto.
E’ un po’ triste perché forse vorrebbe trovare l’uomo giusto, ma i giro di uomini per lei non ce ne sono molti. Ne serve uno davvero speciale. Lei lo è.

M. anche per il suo lavoro, per la propensione ad ascoltare le persone è stata sempre la mia interlocutrice privilegiata. Quella che di più ha capito le mie complessità. Difficilmente potremmo essere più diverse, ma sembra che le nostre distanze diventino un terreno in cui incontrarsi e scoprirsi con allegria e sorpresa continua. Il suo bicchiere è mezzo pieno. Anche quando davvero ci sarebbe solo da lamentarsi e buttare tutto all’aria. Io ogni tanto la guardo stupita e mi sembra “alice nel paese delle meraviglie”. Sembra così fragile e delicata, ma poi con dolcezza ti appoggia gli artigli addosso senza usarli. Così, solo per farti capire che se serve….
Ha le idee chiare. E’ giovane, ma la sua testa è sempre sorprendente. Non è bellissima, ma quando la conosci la vedi solo così.

L. sempre incasinata, trafelata, corre tra casa e lavoro e supermercato. La incontro con il suo cagnoletto al parco sotto casa alle ore più impensate. Trova tempo e amore per fare le torte e le lasagne. E’ una naturista e lavora per il WWF. Non si trucca e non è vanitosa, né frivola per nulla, ma la sua femminilità esce forte lo stesso quando la vedo con il suo uomo o nella sua casa o quando riflette assorta tra le mille cose da fare. La guardo e vedo forza senza fronzoli. Nessun orpello e bellezza. Strano in questa realtà davvero patinata ;)!

Che dire…sono belle…ne ho raccontate solo alcune. Ma sono belle e riempiono la mia vita ed i miei pensieri. Ed in questo anno, scusate signori uomini, ma ho vissuto più presone speciali donne che uomini. Uomini ne ho incontrati e incrociati. Indecisi, insicuri irresoluti ed irrisolti. Poso capaci di stare da soli e di costruirsi un futuro. Poco incisivi i loro passi e le loro parole.
Almeno la maggior parte.

giovedì 5 novembre 2009

stranita

A volte si sta in silenzio perché non si ha nulla da dire….
A volte invece le cose sono troppe. Arrivano al cervello, roteano veloci, il cuore batte più forte. E
tutto si intasa nella mano. Che non riesce a scrivere.
Oggi giornata grigia. Giornata di lamenti e brontolii.
stranita
da uno che mi mette in discussione sul lavoro, senza sapere bene invece cosa c’è dietro. Con
l’instabilità, con la terra che sembra scuotersi forte sotto i piedi. E sembra, dopo un po’, di avere
meno forza. Uno che ti mette in discussione fin dalle radici, che rimette in gioco pesantemente tutta
la tua fatica di anni. E rimani ferma a guardarti nelle tasche e non sai bene se puntare i piedi o
cominciare la demolizione. Sai che ad una certa età e dopo un po’ di anni di lavoro non può
scombussolarti così una semplice critica Epperò ti senti giùgiù. Lo stesso.
stranita
Da persone sempre con il dito puntato, sempre a giudicare, sempre a dire che gli altri non vanno
bene e che dovrebbero fare questo e quello. Sempre maestrine con la penna rossa della vita che
non si mettono mai in discussione. E mai, mai un attimo a guardarsi dentro. Mai un’ombra di
autocritica. Mai le ho sentite dire..”ma che stronzata che ho fatto con quella persona, come mi sono
comportata male, che peccato!” oppure semplicemente chiedersi se potrebbero essere anche loro ad
aver sbagliato qualcosa e magari ad avere voglia di capire insieme.
Eppure..caspita è normale, capita a tutti di avere dei periodo no, degli slanci di brutto egoismo,
degli attacchi di bambinite. Si sbaglia, ci si corregge, ci si confronta. Ma non sempre con livore.
stranita
anche dal livore di alcune persone. Costante come un velo di nebbia che si espande su tutto e tutto
permea. Anche gli affetti più cari. Critiche, osservazioni pungenti, aggressività, rabbia. Sempre una
battuta tagliente per tutti, sempre un’invettiva.
Effattela una risata ogni tanto che tanto il mondo mica lo salvi tu. E abbracciala un’amica ogni tanto
anche se non ha fatto tutto quello che volevi o tutto quello che ti aspettavi o tutto quello che poteva.
Ascolta solo il bene che le vuoi e che sale dal cervello al cuore e tutto quello che vuoi è ridere con
lei e vederla e bere un tè insieme ecchissenefrega di chi c’ha ragione!
Ma a volte non si potrebbe essere dolci, spiritosi, un po’ superficiali perfino. A volte si può
sorridere degli errori degli altri, si può giocare, si può fare dell’ironia su quelle che ci sembrano
delle stupidità o delle superficialità. Oppure si può cercare di guardare, di osservare…tutti ci
insegnano qualcosa…beh quasi tutti ☺! Ma molte persone, anche quelle più impensate è capitato
che mi insegnassero delle cose a cui io non avevo pensato. Che mi facessero guardare una
situazione in modo diverso.
Stranita
dalla pioggia e dalle date e dalle ricorrenze e dalla malinconia che a volte non se ne va..

lunedì 2 novembre 2009

mi spiegate perchè non mi fa copiare e incollare le cose scritte in word in un nuovo post!
grrrr..oggi veramente giornata antipatica

giovedì 8 ottobre 2009

non te li dò..manco se m'ammazzi

i mobili non te li dò. Mi dispiace. Anzi non mi dispiace nemmeno.
Non sarò ragionevole, non sarò equa (non di equità universale almeno), non sarò politicamente corretta.
Dopo un anno con le tue cose tra i piedi, dopo le sparizioni dettate dal tuo spirito guida, dopo le bugie grosse come cammelli gobbi, dopo le umiliazioni, dopo che la mia casa è stata usata come un magazzino.
Dopo essermi ritrovata con i nostri debiti che sono diventati i miei, dopo che ho dovuto gestirmi il contratto della casa intestato a me con una fidejussione mia a garanzia.
Dopo che mi sono sentita dire che ero un pò rincoglionita e che non sembravo nemmeno la stessa fusis di sempre, con le palle e decisionista e che non si fa mettere i piedi in testa perchè ti facevo fare tutto quello che volevi.
Adesso hai sistemato tutte le tue cose, tutti i tuoi conti e VUOI la metà dei mobili.
Non te li dò. Per due motivi fondamentali:
il primo è che non posso ancora una volta difendere i tuoi diritti a scapito dei miei (che in questo momento e senza ancora un lavoro sicuro non saprei come fare senza), ancora una volta favorirti sfavorendomi.
il secondo è che ognuno nella vita fa delle scelte e quando sceglie acquista una cosa e ne perde un'altra. Sta nel gioco. Hai chiuso la porta e ti sei lasciato dietro la nostalgia, i legami, i doveri, i ricordi. E va bene così. Me lo sono fatta nadare bene per forza. E ti ho aiutato comunque. Anche quando ho saputo che solo due mesi dopo eri a casa con lei.
Perchè così era per te più facile ricominciare. Da zero, senza guardarsi alle spalle. Dimenticando semplicemente.
Ora ti prendi la responsabilità di una porta chiusa che è anche una perdita, un taglio, un presente che non avrai più. Se c'è ancora una casa, se ci sono ancora dei mobili, se ci sono ancora alcune cose a cui tenevi è grazie alla rincoglionita che si è rimbccata le maniche ed ha saputo mantenere tutto anche quando sembrava più facile buttare tutto all'aria.
Mi spiace..la rinco si è svegliata dal lungo sonno e vuole farsi un regalo nel giorno del suo compleanno... girare le spalle senza timorirancorisensidicolpa, tornare a difendere la sua vita nuova e felice e meritata.
Quindi dì alla tua nuova fidanzataconvivente che voleva cucinare torte nel mio forno...che può aspettare che le passi. Fusis è tornata con le palle e la spada sguainata quando serve a difendere il suo territorio.
Benvenuto nuovo anno :)!!

martedì 6 ottobre 2009

perplessa

dimenticavo....
subito dopo l'approvazione dello scudo fiscale. Dopo gli scandali vari, dopo il circo che siamo diventati, dopo l'intervento autoelogiante del Cavaliere alla presenza di uno Zapatero perplesso. Dopo mesi dagli scandali morali.
Dopo ognuno di questi avvenimenti esco di casa..mi guardo intorno attenta...ci sarà qualcuno arrabbiato, capannelli di gente che organizzano manifestazioni, persone indignate che parlano dell'accaduto come quelli che si formavano la domenica quando abitavo a san lorenzo dopo le partite per sdegnarsi del comportamento dell'arbitro o del guardalinee, signore infastidite che mentre fanno la spesa si lamentano...... almeno qualcuno che legge il giornale indispettito....
NULLA. SILENZIO TOTALE. Allora penso che forse i miei connazionali semlicemente facciano uso di tavor e che quindi tutte le reazioni siano alterate da questo potente farmaco.
Vado in un negozio di musica dove vendono anche biglietti per i concerti. Distribuiscono i biglietti per uto ughi. All'improvviso i biglietti finiscono, il banco chiude e le persone in fila da un pò vengono invitate a tornare l'indomani. PUTIFERIO. Proteste, atti di ribellione, commenti al vetriolo, persone che rimangono lì per una specie di sit in.............. ?????????????????????????????? cioè....fatemi capire BENE.......................... TOCCATECI TUTTO MA NON UTO UGHI?? Fate tutte le schifezze che vi pare, depenalizzate il reato fiscale, abolite la condotta morale e l'esempio che dovrebbe dare un capo di stato, sbaragliate tute le regole elementari di buona educazione, ma non toccateci i biglietti dei concerti???
ma che ci prende??

LE CASE 1 puntata

giro per le case a fare sopralluoghi. Ne vedo circa 100 al giorno. 100 vite 100 famiglie. Ne potrei scrivere un libro. Guardo tutto incantata con la curiosità forte che mi accompagna.
e pensieri i libertà..................................

le mogli non scendono in cantina. Hanno paura del buio e degli animali. A malapena sanno dov'è la cantina e se ce l'hanno.
Le mogli non sanno nulla di impianti e appena chiedi loro dettagli tecnici chiamano il marito al cellulare.
Le mogli sono a casa a fare le torte.
Come 50 anni fa.

Le case dei 70enni. Giovani negli anni 60.
Le camerette dei figli ormai grandi sono imbalsamate alla loro adolescenza. Figli con figli a loro volta, figli lontani o vicini o separati o semplicemente ancora lì con i disegni di bambino e i peluches sulle librerie.
Le case dei 70enni hanno il salotto buono e il crocifisso sul letto.

lunedì 5 ottobre 2009

non è solo lavoro

G. ha deciso di cambiare lavoro. E' uno degli ingegneri più bravi che conosca. Ma è stanco. Non ha il padre ingegnere, nè la fidanzata ricca. Non fa politica. Lavora coscienziosamente ed è onesto. Per questo deve inseguire i clienti per farsi pagare e deve contrattare sul prezzo come al mercato. Lui non è convinto che la sua professionalità possa essere barattata o contrattata.
G. non arriva bene alla fine del mese, dopo i 30 anni abita ancora con i genitori e forse si chiede quando potrà essere indipendente.

A. è demoralizzato. Pieno di talento. Ma vaga per uffici facendo pratiche amminstrative. C'è crisi e gli architetti non li cerca nessuno. A. torna dal comune ed ha incontrato i nostri compagni dell'università. Quelli che studiavano solo per fare contenti i genitori. Quelli che si facevano le canne in bagno e che prendevano sempre tutto poco sul serio. Si sente frustrato perchè loro fanno le stesse cose che deve fare lui. Lui che non dormiva la notte per studiare. Lui che fa disegni meravigliosi con l'anima dentro. Lui che parla poco e che è un pò orso, ma nella progettazione dice milione di cose.

Io passo da un lavoro all'altro senza pace. Corro, rotolo, stringo i denti e i pugni, urlo, mi preoccupo, a volte non dormo la notte e mi chiedo se potrò continuare e mantenere la mia casa. Ascolto lamentele di clienti che mi trattano come una guardia medica senza orari nè vita. Faccio per mesi estenuanti sopralluoghi per un ente che forse pagherà tra sei mesi, forse non pagherà.
Vado in uffici puzzolenti con impiegati (ops scusate tecnici ;)!) svogliati. E a volte mi chiedo se sarebbe il caso di pensare ad un altro lavoro. A volte sono d'accordo con A. e G.

Ma poi entro in cantiere, poi penso che le mie idee si faranno spazi, che una casa demolita diventerà accogliente. Poi guardo una struttura, accarezzo un muro. Poi provoco emozioni con i colori e con le luci. Poi rimango nelle stanze ancora incerte a guardare la danza della luce attraverso le finestre ed osservo cose che vedo solo io.
A volte salgo sulle terrazze inaccessibili di roma e mi sembra di avere tutta la città in pugno...ed anche questo è il mio lavoro. A volte vedo la gioia e la soddisfazione dopo la fatica del cantiere e dopo la preoccupazione..e anche questo è il mio lavoro. In queste volte io so che non potrei vivere senza queste cose e vorrei dire ad A. e a G. che non possiamo mollare. Che non possiamo lasciare tutto nelle mani di raccomandati e furbetti senza cuore nè anima, che non sanno la gioia e l'emozione. Dobbiamo tenere duro per tutti i nostri sogni, per tutte le nottate passate sui libri o davanti al pc. Dobbiamo tenere duro almeno noi.

mercoledì 5 agosto 2009

NUOVA RINASCITA

Un anno esatto o poco più. Un anno troppo difficile. Strappati via i punti fermi, tolte radici e certezze (oggi direi presunte). Un cammino tutto in salita. All'aria amore e lavoro. Amicizie da riallacciare. Vuoto e nero.

Poi il cammino lentissimo. La cucina completamente allagata per le violente piogge invernali, un lavoro brutto in un posto peggiore e maleodorante, gli amici di lavoro sparpagliati dalla distanza e dallo scoraggiamento. La serata da incubo in cui lo studio ha chiuso con te (capo e mentore) che mi vomiti addosso tutta la tua frustrazione umiliandomi per il gusto di sentire il potere.
E ogni pochi mesi tutto da rifare.
Ma sempre l'ostinazione di tenere vicine solo le cose che contavano veramente anche quando era facile davvero appigliarsi a finte ceretezze di convenienza.
Un anno in un una casa diventata ostile, in una pelle che non faceva più da scudo e sembrava lasciarmi scoperta ad ogni intemperia esterna.
Sempre la certezza che il cammino doveva avere il mio ritmo, anche a chi mi diceva che era lento.

Ora, un anno dopo, una VITA NUOVA. Al mare con gli amici vicini in questi mesi, parole calde e colorate, vento tra i capelli e abbracci. Il compleanno di C., aperitivo allegro e complimenti e premure di amiche nuove e intense.
Nuovi interessi (o forse i miei di sempre, ma ritrovati più intensi). Mille contatti e menti, mille letture e tanta umanità. Il bene che esce quando vuole e con chi vuole, sereno senza aspettarsi nulla in cambio. Anche con chi non lo merita davvero. Anche con il mio ex. Irrispettoso ed egoista. Per lui sono stata negli ultimi mesi, magazzino e fonte di conferma per un ego incerto.
Sorrido, anche con punte di amarezza.

La nuova fusis, più forte e più disposta ad essere debole quando serve, più consapevole. Nuove abitudini, nuovi percorsi. Nuovi occhi che sorridono.
E una nuova anima da scoprire...con cui dormire, da accarezzare, da guardare, con cui ridere. Di cui stupirsi. Oscillo, ma ci sono. Un pò animaletto ferito, ma curioso.

domenica 19 luglio 2009

emmò?!

e la paura...la voglia che non finisca mai la voglia che finisca ora e tornare al MIO equilibrio meno pericoloso al quale mi ero abituata e che mi faceva rischiare di meno. Nulla o poco da perdere e comunque molte cose dipendevano da me. La maggior parte.
Voglia di gioia, e che tutto duri e diventi saldo e intenso e la paura che si rompa e di nuovo l'entusiasmo e la dolcezza e la sensazione che dopo un anno era pure ora che tutto girasse di nuovo bene!
E l'abbandono finalmente potersi rilassare. e sorridere e darsi un bacio e la gelosia e la stanchezza.
E lo guardi e ti senti sull'orlo di un burrone..oddio se avanzo un altro millimetro scivolo. E che bello a volte scivolare. "se cadi ci sono io a prenderti" mi dici e il cuore vuole crederci e la ragione tira.
Confusione e mille pensieri e un'altra casa e un'altra vita e altri attimi fino a pochi giorni fa lontani ed ora...
ed ora....
ed ora...

martedì 7 luglio 2009

Coldplay - Don't Panic

da una persona che rimane speciale. Una parte, un cuore, una lacrima, un'emozione. Un abbraccio forte. Una pace. Un sorriso, un maglione caldo. Un posto dove togliere l'armatura e stare tranquilli.

venerdì 3 luglio 2009

personcina

C’è una persona che si prende cura di me. Ricorda le giornate dure e si preoccupa di saperne l’esito. Attento e dolce, per nulla complicato. A messaggio risponde, a telefonata richiama. E dopo tutti i poeti distratti e patetici direi che ci voleva. Ma la corazza non cade ancora e tentenno. Credevo di non essere davvero capace di stare da sola ed ora mi ritrovo a guardare un’eventuale situazione di coppia con scetticismo, perplessa.
Per ora cammino lenta e lo guardo un po’ da lontano….!

giovedì 2 luglio 2009

in punta di piedi

Poi decidi di essere semplicemente te stessa, senza fronzoli e tattiche, senza scenate né insulti. Te stessa. Con il dispiacere, con l’orgoglio, con il percorso lungo e difficile, con il dolore.
Ti può deludere, ferire, può modificare l’immagine che avevi di lui, ma non può toglierti il bene. L’idea ed il sentirsi una coppia sì, la complicità e la comunione di intenti sì. Il bene no. Volere bene non prevede giudizi di merito. Pensi che non faccia più parte di te, ma gli continui a volere bene. E ti senti bene così.
Allora ad un certo punto ti senti forte, talmente forte da poterglielo dire, da poter allungare una mano, da poterlo abbracciare, mettendo da parte per un po’ il tuo dolore. L’amarezza.
E poi TU come persona ti senti molto più forte del perso NOI. Di quella cosa senza la quale pensavi che non avresti nemmeno respirato. E invece respiri, canti, ridi. Con lui. O senza.
E d’improvviso sembra che tutto abbia un peso diverso. Le sue cose sono solo cose, ed il suo andare via un semplice corso degli eventi. E pensi che tutto sta andando come deve andare e che la tua vita va bene così (se solo il lavoro si sistemasse…) e che il tuo percorso, con una fatica infinita, ti piace e il posto in cui sei arrivata è il tuo.
Aspetti, certo, un principe e una tranquillità maggiore. Aspetti sorprese buone e sai che devi sciogliere ancora molti nodi e che le difficoltà fanno parte del gioco.
Ma ringrazi. La sorte e gli amici.
E con alcuni di loro ce l’hai un po’ perché sapevano e non ti hanno detto nulla. E “l’uomo delle luci”, eroe senza macchia e senza paura, adesso ha macchie e paure sparse. E nemmeno omino bianco gliele toglierà. E gli amici che volevi ringraziare ti lasciano perplessa e no sai se allontanarti o lasciare che passi il dubbio. Meglio la verità o una finta protezione? Secondo me meglio sempre la verità. E‘ un nemico che sai comunque come affrontare. Le bugie sono un nemico che affronti nella notte e non sai nemmeno da che parte arriva e come ti colpisce.
Insomma..la casa è più libera, e l’animo anche un po’…temo contraccolpi, ma..staremo a vedere.

da oggi uova senza sorprese

io ho paura. domani il giorno delle ultime parole, della separazione dei beni. Dei miei chiarimenti. sollievo? non so. Ora paura. Di nuovo affrontare il suo viso e le mani, le mani che a lungo hanno stretto le mie. Le mani che non sono più le stesse. Guardarlo con occhi nuovi e far uscire le parole, quelle vere. Finalmente.
Ha rotto anche la fiducia cieca che avevo in alcune persone che mi sono state vicino fino ad ora. Mute quando avrebbero dovuto parlare. Avrei deciso diversamente. Avrei vissuto prima, avrei ricominciato a respirare mesi fa. Questioni delicate. Parlare o non parlare. Proteggere con il silenzio...ma quando mai il silenzio protegge? La verità è l'unica via.
Vorrei ricomiciare solo il mio cammino. Che comincia ad andare bene. che comincia a dire di sì, che di nuovo ha luce. Basta sorprese, basta tornare indietro. Basta incognite. Solo i frutti dell'impegno, gioia, attenzioni. Solo delicatezze.

giovedì 25 giugno 2009

E’ TUTTO QUI QUELLO CHE RIMANE?

Una telefonata fredda e concisa usata solo per l’organizzazione? Una voce dura e sbrigativa? E’ questo che rimane dei progetti, dell’amore, delle carezze…
una telefonata per organizzare la chiusura definitiva....
“ciao ti disturbo? Volevo dirti che per giovedì va bene. Dimmi solo a che ora.”
“alle nove va bene? Sì, va bene”
“ok allora ci vediamo giovedì”
“a giovedì”
Nemmeno un come stai, buttato lì per sbaglio. Nemmeno un po’ di emozione nella voce. Il deserto dell’anima. Io ho finto. Per non essere scalfita. Per non essere colpita. Per dimostrare una indifferenza che non mi appartiene.

domenica 21 giugno 2009

varie

BENE
La vera tristezza è quando un giorno ti svegli ed il bene per una persona non c’è più. Non parla più, non ti carica più. La vera tristezza è quando l’incantesimo è rotto e gli occhi vedono solo quello che c’è, anzi quello che appare e non vedono più tracce di anima. Un uomo, con le sue miserie non più attutite dall’aura magnetica che c’era prima. La vera tristezza è l’assenza degli slanci, della gioia pura per la presenza o per il confronto, della fiducia, della stima, dell’ammirazione. La vera tristezza è il vuoto che lascia questo bene che va via, come un esercito che depreda tutto e quando lascia la terra conquistata, la lascia rasa al suolo. Guardi la persona che fino a poco fa avevi preso come esempio, come stimolo e ti sembra solo una tra le tante. E non ti trasmette più nulla e tutto quello per cui passavi sopra a tante cose non c’è più. Aspetti per vedere se l’incanto torna, ma….forse aspetti invano.
Ricordo esattamente tutte le persone a cui ho smesso di voler bene, ricordo quasi il giorno in cui è successo e per alcune ricordo il modo in cui gliel’ho detto. Cattiva e senza scampo. Ma sentivo così. Il vuoto mi spaventa, preferisco il dolore e quando sono spaventata divento cattiva.

IL PEGGIO NON E' MAI MORTO
ci sono dei periodi dela vita in cui tutto sembra andare male..ma proprio tutto. Allora stringi denti e pugni e con la grinta che ti sostiene vai avanti. ma a volte, quando continuano ad arrivarti cattive notizie...sei tentata di gettare la spugna. Insomma ti chiedi... ma quando arriva una sorpresa che mi dà la spinta? Quando arriva un gancio in mezzo al cielo? La buona volontà non basta e non sempre serve. A volte finisce.
Allora si aspetta...
che torni, che ci sorprenda...

venerdì 29 maggio 2009

quanto è bella giovinezza.................

preziose presenze che danzano intorno, ricordandoti che sei piacevole compagnia e testa stimolante. Assenti magari per settimane, con vite che scorrono distanti ed estranee e poi giorni di vita insieme. Si mangia, si dorme, si respira vicini. Sembra la casa del grande fratello! E sempre quando per un attimo eri stanca e volevi mollare un pò. abbassare la grinta. Ma no. Ti tirano su e non lo sanno. Con parole che volteggiano ed abbracci. A volte una carezza aspettata a lungo e che non sanno.
Questa cosa mi dà sempre un'immensa meraviglia. Un grande piacere. Una grinta nuova e fiducia.

L'allegria vuole uscire. Tutta. Preme, spintona e non gliene frega nulla del lavoro che è di nuovo da inventare e dei vuoti d'aria che ogni tanto tolgono il fiato. L'allegria è frizzante sulla pelle, l'energia non sta più dentro. E non vuole sapere di problemi e ricordi zavorra.
Un pò di incoscienza ed aspetto sorprese dietro l'angolo....

giovedì 21 maggio 2009

MISCELLANEA

Famiglie di mani.
Avete mai fatto caso che le mani si somigliano per gruppi? Insomma è come se tute le mani si dividessero per gruppi di “somiglianze”: quelle un po’ tozze con le unghie piccole e piatte sopra; quelle molli con le unghie sottili e tonde sopra che hanno pochi nodi e poca forza, quelle che si piegano all’indietro, che sembrano non avere scheletro, le mani intelligenti e nodose, quelle da vecchio….e allora mi chiedo..ma anche le persone sono così?! Che si possono dividere in gruppi, che sono tutte simili, che …. Boh!

La cosa più difficile di quando le cose vanno meglio, decisamente meglio, sono le ricadute. La nostalgia, la stanchezza. Così, dopo picchi di energia e di forza e di entusiasmo, dopo momenti in cui senti di aver trovato la tua essenza vera, di riconquistare a poco a poco la tua forza… di nuovo vacilli. E questa volta è più difficile perché sai di avercela messa tutta davvero tutta e che più di così davvero non si può.

DIFFICILE

L'abbandono di F.è definitivo...sparito da più di un mese... e rimango qui con le sue cose in casa e la paura di sentirlo per farle sparire. Adesso, primo vero distacco. Sto tenendo duro. Caccio sistematicamente la voglia di sentirlo, di mandargli una mail, un messaggio. Da 7 anni a questa parte non era mai capitato che non ci sentissimo per così tanto tempo. una persona che appartiene alla nostra vita e poi non le appartiene più. La prima che vediamo svegliandoci e l'ultima addormentandoci. poi il vuoto.
E' strano come si ha la consapevolezza che non fosse il compagno per me di una vita non attutisca la sofferenza intensa e disperata. Tanto più disperato al pensiero che dopo un anno ancora non ne sono uscita del tutto. nonostante tutto. E la paura della solitudine si spalanca. Alterno quindi momenti di euforia dovuti alla mia nuova vita dedicata ad amici e incontri e mostre a momenti di panico. Preferirei non averlo qui ma che lui non avesse un' altra. Possessività. Niente altro E vedo tutte le mie amiche che si sono lasciate mesi fa che hanno di nuovo una storia, che stanno bene e mi chiedo "perchè a me no?Perchè niente felicità vera per me?".

martedì 28 aprile 2009

ficco il naso...e sento la puzza!!

1 FASE_ 18 ANNI: Non mi impiccio nelle tue cose perchè ho rispetto, perchè mi hanno insegnato così, perchè è un tabù..come il furto, come l'omicidio. Non metto il naso perchè nonsifa.
2 FASE_ 18/32 ANNI: Metto il naso nelle tue cose per sopravvivenza. perchè la sola volta che lo volevo fare e non l'ho fatto mi è arrivata una bastonata tra capo e collo che avrei potuto evitare, schivare. Mi impiccio per autodifesa, per fiducia nell'istinto, perchè quando una vocina mi dice che devo frugare vuol dire che qualche strano meccanismo si è messo in moto e devo darle ascolto..per non trovarmi più con uno che credevo il grande amore e che si era imbarcato per l'Inghilterra mentre lo aspettavo a casa :(
3 FASE_ 33 ANNI: Non metto il naso nelle tue cose, non lo metto più .. per non sentire la puzza!!! Una forma nuova di autodifesa dice che se qualcuno nasconde qualcosa è meglio stare alla larga e decidere il da farsi..ma senza aprire vasi di pandora...a meno che non si sia sicuri di poterne sopportare le conseguenze!!!

martedì 14 aprile 2009

potenza

vorrei avere tutta la forza del mondo.....

terremoto


che stupidi.pensiamo davvero di avere tutto sotto controllo. Che il progresso ci abbia dato potere infinito. Che possiamo prevedere, gestire, sistemare. Pensiamo di poterci arricchire, di sfruttare quato vogliamo le risorse umane e dell'ambiente. Poi improvvisamente ci stupiamo se una forza oscura e sconosciuta e troppo più grande ci chiede il conto. Senza avvisare. Senza darci modo di reagire come avremmo voluto. E noi rispondiamo con polemiche inutili. Come bambini offesi.

L'ingiustizia, quella vera, è che quando viene chiesto il conto. Per l'arroganza, per la prepotenza, per la perdita di valori e morale....il conto lo pagano tutti insieme. Non solo queli che dovrebbero. Ma la forza sopra le nostre teste (destino, dio, natura) non ha tempo per fare la conta...

domenica 12 aprile 2009

scivolone

a volte il cammino si interrompe. Mentre stai ad un buon punto e vedi la luce e senti il calore del sole....qualcosa o qualcuno ti spintona. E tu, ancora poco saldo sulle gambe ..capitomboli giù. Senza appiglio. Apri gli occhi dopo lo spavento e ti accorgi che sei qualche tornante più in basso. Porc...tutta fatica sprecata. e si deve ricominciare da qui e ripercorrere alcuni passi. con fatica. E allora perchè avevo fatto quella strada se poi dovevo cadere ancora? Perchè ancora non so scegliere quello che è bene per me? Perchè mi ritrovo, per ostinta scelta, in questa domenica che dovrebbe essere di festa, da sola a casa davanti al mio pc e alle mie parole?!
Perchè mi sono fatta ripetere da te parole taglienti e non contenta ancora mi sono fatta buttare fuori anche da un bambino capriccioso a cui chiedevo in questo istante solo appiglio? E perchè chiedevo appiglio, ancora convinta di poterlo trovare fuori quando tutto mi urla CHE L'APPIGLIO VERO E' SOLO DENTRO?

venerdì 10 aprile 2009

SIAMO SERI

Una cosa sola..sento da giorni parlare non solo del terremoto, ma soprattutto di ciò che gli ruota attorno, con giudizi pesanti e inconsapevoli al riguardo di qualsiasi cosa. Da giorni tutti sono esperti in tutto. Soccorsi, organizzazione delle emergenze, gestione del personale e quant’altro.Per quanto mi riguarda è chiaro che umanamente io sia infastidita da tutto questo parlare e polemizzare su ogni cosa quando la sofferenza e i volti delle persone che hanno perso tutto dovrebbe invocare il nostro silenzio, il rispetto e quello che gli antenati chiamavano PIETAS, che sembriamo non avere più. E chiedere semplicemente comprensione, solidarietà, amore e usare le nostre energie in maniera costruttiva. Tempo per le polemiche e per il redde rationem ci sarà e ce lo aspettiamo tutti. Ma credo sia inutile mischiarlo a tutto questo polverone che c’è già.Professionalmente sono stanca di alcune cose che continuo a sentire e vorrei dare un taglio ad alcune chiacchiere da beauty farm, da sala d’aspetto del medico. Da giorni sento dire le più grandi castronerie e sento molti parlare di strutture e modalità costruttive … prima eravamo tutti allenatori ora siamo tutti ingegneri e tecnici...cemento armato, tondini, sabbia composizione del cemento, resistenza del terreno … comportamento delle strutture. Tutti hanno un’opinione definita e precisa e straparlano e danno pareri lapidari e attribuiscono responsabilità e colpe a tecnici, ditte e vari altri parafulmini. Le responsabilità e le colpe ci sono e ci saranno sicuramente in alcuni casi. In altri la verità è che strutture realizzate nel passato non dovevano rispondere a requisiti severi, molte cose non si sapevano, molti materiali utilizzati avevano prestazioni meno efficienti di quelli attuali rispetto all’azione sismica. Come sempre e come per tutte le cose NON DOBBIAMO GENERALIZZARE e soprattutto evitiamo di parlare di argomenti così tecnici lanciando inutili strali.Non sono sempre le ditte, i costruttori a voler risparmiare. Alcune delle persone che ora rimestano sul solito luogo comune dei politici imbroglioni e dei costruttori ladri, sono gli stessi clienti che quando chiamano l’architetto o la ditta o l’ingegnere, vogliono risparmiare. Non gli interessa se fai loro presente che la ditta dello “zio pino” (che di secondo lavoro fa il muratore) non è adatta a fare il getto di cemento armato, che il dimensionamento delle strutture è importante, che la normativa per le costruzioni non è solo una palla al piede elaborata per puro gusto di fare i dispetti ai cittadini. Che a volte salva la vita. Che i lavori vanno seguiti da un tecnico qualificato per aumentare la sicurezza e la solidità, che i calcoli e le certificazioni servono a capire se una struttura è sicura e un professionista va pagato perché faccia bene il proprio lavoro e va denunciato all’ordine se non esegue un lavoro correttamente perché la deontologia professionale appartiene anche al campo dell’edilizia. Perché alcune vite sono anche, indirettamente, nelle nostre mani.Gli edifici sono cosa seria. La statica, la tecnica costruttiva, le dinamiche delle forze , del peso, il comportamento elastico, plastico, fragile di una struttura, il suo adeguamento sismico. Si studiano a fatica, si imparano si osservano e dopo anni sui libri e sui cantieri se ne ha ancora timore. Quel timore reverenziale che si ha per tutto quello che sappiamo non avere in pugno. Per tutto quello che non possiamo controllare totalmente con la ragione. Evitiamo di parlare al vento e cerchiamo solo di usare la testa la prossima volta che avremo occasione di costruire, ristrutturare, adeguare una casa.

martedì 31 marzo 2009

cara V.

Ti scrivo un pò di pensieri random per chè è l'unico modo in cui mi vengono i pensieri in questi giorni.
Qui oggi c'è un cielo basso basso che rischia di schiacciarmi... ieri sera invece mi sentivo grandissima. F. è sparito di nuovo e stacco la spina.
A volte la solitudine e l'indifferenza buca cuore e stomaco. L'assenza è una decisione silenziosa e imposta. Talvolta fortuita
Molte amiche intorno, molto affetto, la rete di salvezza. E imparo tante cose e cammino a lungo nelle strade della mia vita e della mia anima.
Ieri ho rimesso di nuovo al polso l'orologio. Erano mesi che l'avevo tolto. dal Post atom mi si sono fermati entrambi gli orologi che avevo. prima uno e poi la'ltro. Sconfitta avevo deciso di toglierli. Ora l'ho rimesso al polso fermo, ma devo ricordare di portarlo ad aggiustare. e mi ricorda che è arrivato il momento di RIPARTIRE.
Ho scoperto che disegno bene a mano libera..bella prova sei un architetto dirai...e no. perchè dalle medie in poi qualcuno mi ha sempre detto che c'era qualcun altro meglio di me e che mi dovevo fare da parte. NO ho deciso che basta ed ho deciso di esprimere i miei stati d'animo con dei disegni schizzi, tratti.

Ieri sera aperitivo al Fandango.L. è sempre il migliore. Si affaccia nella mia vita quanto basta e la sua presenza mi ricorda un uomo. Quello che voglio. O almeno molto simile. Lui non lo sa. Io lo guardo e mi incanto. E' una meraviglia pacata.
Ieri ho visto una mia amica ... è tornata da un week end fuori. uscendo da casa sua. prima volta da mesi ormai, mi sono sentita grandissima. sotto alla sagoma nera dei palazzi alti che si stagliava su un cielo blu elettrico..ero immensa. E allora ho sentito che la strada è quella giusta.in tutto questo solo voglia di crescere e andare via..dove non lo so.

mercoledì 18 marzo 2009

ricordi....


E mi ricordo di una domenica al centro commerciale che chissapoiqualera con la stanchezza dell’insoddisfazione mentre mangiavamo un kebab. E mi ricordo i negozi ed i tavolini di formica e la noia, quella rassicurante. E le tue attenzioni..ti prendo il vassoio, non preoccuparti che le buste le porto io.
Mi ricordo la vita che passava e noi che la sfioravamo senza toccarla davvero ed il tempo che ci salutava. E mi ricordo di noi … a guardarci senza vederci davvero, a fare finta che andasse tutto bene. E forse ci credevamo anche.
E mi ricordo il sole dei fine settimana sul divano, che finiva sulla tv e te che dormivi ed io che volevo parlare..e che poi, alla fine ci mettevamo al computer un po’ io e un po’ te … ed io volevo solo abbracciarti e dirti tutto quello che avevo nel cuore, ma non te lo dicevo.
E mi ricordo che alla fine volevo solo imparare ad amarti, ma non ho fatto in tempo e chissà se è stato un caso...

giovedì 12 marzo 2009

MUOVITI MUOVITI

Ho cambiato l’immagine di fondo del cellulare. Da foto notturna ad un fiore coloratissimo.
Ho cominciato a fare coaching. Per capire. Per superare i miei limiti e trasformarli in punti di forza. Per uscire da questo tunnel ormai troppo lungo.
Domani inizio un corso..per scoprire cose nuove e forse inventarmi un mestiere o un modo nuovo di fare il mio.
Ho cambiato l’auto con una simile a quella che avevo, anche questa usata, ma con il servosterzo che mi fa vantare dei posteggi in linea che ora mi riescono bene!!!!

Ho ricominciato a vestirmi da signorina vanitosa quale sono. Civetta quanto basta.
Ho ricominciato a cantare a squarciagola in macchina.
Ho ricominciato a svegliarmi e a guardare il sole con allegria e a farmi prendere dalla stupidera, ma forse è anche il sole che ha ricominciato ad uscire.
Ho ricominciato a dormire quasi bene. (anche se due braccia che mi stringono le preferirei al letto vuoto)

Ho smesso di aspettare…e così vedo la vita e poi che vada un po’ come vuole e che mi venga incontro con gioia.
Ho smesso di vestirmi sempre e solo di nero.
Ho smesso di cercare disperatamente un uomo, un compagno, un complice in ogni persona nuova che conosco.
Ho smesso di piangere ad ogni ricordo.
Ho smesso di preoccuparmi per la precarietà del mio lavoro a progetto…e qualcosa succederà tanto se mi preoccupo…cosa cambia?

giovedì 5 marzo 2009

I TULIPANI SONO NATI LO STESSO



Alcuni angoli della mia casa rimangono abbandonati da un po’. Polvere e oggetti dimenticati ne sono testimonianza. Quasi la paura di spostare qualcosa e di tornare a stare male.
Così la mia adorata terrazza … la chiase longue di vimini si è annerita per la pioggia, erbetta cresce dispettosa tra le mattonelle sconnesse, le piante grasse si lamentano per tutta questa pioggia. Quando tornerà sole e voglia e cuore ricomincerò a curarle.
Ma i tulipani no. Quelli , i miei fiori preferiti, nascosti in bulbi davvero dimenticati e coperti dalla terra, stanno uscendo fuori. Ci sono foglie verdi e prepotenti che crescono a vista d’occhio. E nelle foglie, avvolto, il fiore. Sono nati lo stesso, nonostante la mia distrazione. Nonostante la sua assenza. Nonostante la forte nostalgia. Sono nati.
E tra poco fioriranno.
Una bella notizia in mezzo alla burrasca

martedì 24 febbraio 2009

01-Negrita-Radio conga

vitaaaaaa!!!!

confusione

domani meraviglia di cena con persone interessanti..che le altre questo periodo non le voglio nemmeno vedere..mi annoiano. Aspetto impaziente, ma la pazienza non è mai stata il mio forte. Notizie di cronaca delle peggiori..che quando sento interviste del passato di uomini di cultura o politici come Pasolini e Berlinguer..mi chiedo se davvero siano vissuti nello stesso paese che mi ospita. le involuzioni hanno bisogno di così poco tempo? E perchè le evoluzioni no? Lavoro a progetti poco interessanti che cerco di trasformare in decenti e mi tappo occhi e orecchie e naso..da Piazza di Spagna alla raccolta differenziata..c'è poco da essere ottimisti. Lotto con la mia stanchezza insoddisfazione e impongo disciplina per chiudere lavori miei poco stimolanti ma ben pagati..intanto vorrei rimettermi su una ricerca lasciata in sospeso da anni.."la componente ironica in architettura", ma dimenticavo, con il mio malsano slancio ottimista, che l'università italiana fa ricerca slo su cose strane che servono al docente di turno.
Intanto ricevo inviti di amiche per Cuba e per il deserto e credo che la distanza mi aiuterebbe almeno a vedere chiaro in similitudini sentimentali che coesistono..

lunedì 23 febbraio 2009

mmmmmmmmmmmmmmm!!!!!!!!!!!!!

Che palle st ’angoscia che io non la voglio che vorrei che ve la riprendeste, che questa vita che mi sfugge ed il tempo che corre senza nemmeno che il sole riesca a darmi un pò di sollievo. Che palle che tutti corrono dietro a qualcosa o a qualcuno ed io resto sempre indietro e prima corro da matti e poi mi fermo di botto senza sapere cosa fare. Che palle che voglio stare da sola e allo stesso tempo sempre in compagnia e vorrei sentirmi nel cuore di qualcuno. Sempre nei suoi pensieri e che palle questo altalenare. Perché proprio ieri sera pensavo che senza questa tempesta non avrei incontrato tante persone interessanti e non avrei fatto tante cose meravigliose..e non avrei voluto rinunciare per nulla al mondo a tutto questo..nemmeno per riprendermi la mia vita “normale”. E che palle questa insofferenza di sentirsi sempre in allarme, sempre sul chi va là, come se dormissi sempre con un solo occhio. E non riuscire a pensare solo per sé e non poter a volte stare da soli che sembra che si spacchi tutto dentro e poi avere bisogno di spazi e respiro.
E che bello a volte guardare negli occhi una persona e trovare pace nell’animo..e volerlo fare più spesso … e che palle che sfugge

venerdì 13 febbraio 2009

SI SALTAAAA!!!!


Devo fare un salto..
vorrei, come da bambina, una mano, due braccia tese ed una voce che ti dice “dai, dai non avere paura che ti prendo io!” Come quando dovevi scendere da un muretto o buttarti in acqua o saltare una buca ….. e allora chiudevi gli occhi e ti buttavi. E poi scoprivi che non era successo nulla…
Ma forse crescere significa che devi saltare e basta e stare a vedere cosa succede e fidarti che con le tue forze non cadrai E CHE TUTTO SARà PIù BELLO CHE MAI

lunedì 2 febbraio 2009

dentro

SCETTICA PER NATURA..sempre pronta a passare al setaccio della razionalità ogni cosa. Sempre a fare i conti però con le sensazioni e le intuizioni..con l’imponderabile dell’istinto e delle sensazioni a pelle.
Mia madre alle prese con lo yoga ed io sfuggo; le mie amiche al corso di meditazione e mi sottraggo; omeopatia mmm..arriccio il naso.
Poi, conosco I. occhi neri e frangetta corta corta. Un viso simpatico ed energico. Ci riconosciamo. Non so..alcune persone le conosci già prima di incontrarle. Così io e lei.
Si occupa di astrologia, ma lo fa in maniera diversa e originale..acquisisce informazioni e dice una o due cose…rimango a mezz’aria e demolisce la mia corazza scettica. Non sono credulona e non mi lascio convincere facilmente, ma ….. quello che ha detto….. centrata in pieno!
Mi faccio fare la carta astrale e mi legge dentro. Una finestra aperta sulla mia anima. Non ho più la pelle, né schermo per il passato. Vede le attitudini, i vizi, le manie, vede le potenzialità. E vede il nodo. Lo vedevo anche io..da tempo e sapevo di doverlo sciogliere. Sapevo della pessima gestione della separazione, sapevo del panico e delle reazioni esagerate, sapevo del buco che ho dentro e che devo rammendare o curare o sistemare… per la mia felicità, ma anche per vivere bene e per esprimere appieno le mie potenzialità.
So adesso che è ora di fare il salto. Di far uscire la FUSIS .. so che è difficile ed emozionante. So di non poter più rimandare. So che posso dire e fare molte cose, ma solo dopo aver gettato la zavorra. So che non sarò completa prima e non potrò gestire bene tutta la felicità, l’emozione la forza e che i pensieri saranno incapaci di volare davvero fino a che non farò questo percorso. Ma dopo..dopo potrò dare davvero….
Tante idee si fanno strada

martedì 20 gennaio 2009

come dentro un film


Sembra una strategia di guerra… mi muovo su mille fronti, coltello in mezzo ai denti ... percorro strade e sentieri che intravedo appena. Aggiro ostacoli e scosto siepi che mi impediscono di vedere. A momenti mi spavento di mettere i piedi in fallo, di perdermi, di cadere. A volte l’adrenalina invece scorre così forte che tutto sembra esattamente come lo avevo sempre voluto. Fuori la noia e la routine di un ufficio; fuori lo sfruttamento di un lavoro redditizio solo per il capo.
Mi muovo a 360 gradi instancabile cercando idee e prendendole al volo per non farle volare via prima che siano un po’ più concrete.
Ho scoperto cose e traffici e situazioni che mai avrei immaginato. Ho scoperto la Roma grassa e molle di Fellini, quella godereccia e lasciva, la Roma cattiva di strada di Pasolini, in cui ognuno è un cane sciolto. E non ci sono regole e non ci sono famiglie che tengano. Ci sono solo rendite di posizione. C’è solo “chi sei tu e che piacere mi puoi fare e quanto potere hai”.
Ho scoperto che un ambiente bene del centro, ben vestito e ben pitturato frequenta lo stesso giro di malavita dei figuri di periferia. E non solo…ho scoperto che ci si trova anche male…perché con le sue mani delicate e bianche e con i suoi vestiti puliti rischia di non sapere quando e con chi può alzare la voce e quando arriva il momento si scappare perché il potere che crede di avere lo sputerà insieme ai suoi denti dopo un sonoro cazzotto in faccia. Si ribaltano i ruoli ed il potere non ha sempre la stessa faccia. Cambia colore (non politico) nelle varie zone della città.Io al confine con molte di queste realtà oscillo e le vertigini rischiano di farmi perdere la strada e la lucidità.
Mi sembra di essere in un libro e a volte guardo come se stessi al cinema.

Tutto questo mi porta via da una parte di me e dal mio incanto… ma quando questo sarà forte e concreto..quando lo sguardo si accenderà per bene..smetterà di nascondersi.

giovedì 8 gennaio 2009

contrasti


Apparentemente è tutto un gran pasticcio..tutto un disordine da cui è difficile uscire e in cui è difficile anche solo fare qualche minimo movimento, ma….. boh, a sorpresa mi sento come se la mia vita, per la prima volta da anni prendesse la piega giusta, quella che doveva prendere da tempo. Eppure tutto si “accartoccia”. Lavoro, amore, soldi poi……
Strano contrasto. Strano ottimismo.

mercoledì 7 gennaio 2009

ops

ma che dire...che anche il lavoro traballa...lo studio in bilico serio.
la crisi, niente soldi, pochi lavori, l'edilizia che va giù. Io da sola e con questa spada di Damocle... che fare? Nulla. Mani legate se non per cercare altro in giro. Qui pioggia torrenziale e affetti che vanno e vengono. Non mi va nemmeno più di arrabbiarmi o di essere preoccupata. Staremo a vedere. Intanto mi sento incosciente come una ragazzina e impermeabile. Come se fossi sorda o se non capissi bene.
Attendo

domenica 4 gennaio 2009

ben arrivato anno nuovo

LA VITA E' BELLA...l'equilibrio ancora difficile, ma l'anima di nuovo viva.
Il flusso, la gioia, i sensi, la natura, la notte e il profumo di rosmarino. Mani buffe, occhi che ti inchiodano, amicizie rassicuranti, e visi che si aprono in un sorriso. Giorni passati con estranei che ti sembra di avere conosciuto da sempre. Vicini come se fossero sulla tua strada da mesi, da anni. Simili sconosciuti . E interessi nuovi e familiari che ti prendono per mano e ti portano in un viaggio dentro di te in cui ti scopri di nuovo. E ti scopri in parte diversa e vera, come se nel tempo avessi perso la bussola di te stessa.
Ripescano la tua essenza, quella che nemmeno tu sapevi trovare più al buio. Accendono la luce.