venerdì 10 aprile 2009

SIAMO SERI

Una cosa sola..sento da giorni parlare non solo del terremoto, ma soprattutto di ciò che gli ruota attorno, con giudizi pesanti e inconsapevoli al riguardo di qualsiasi cosa. Da giorni tutti sono esperti in tutto. Soccorsi, organizzazione delle emergenze, gestione del personale e quant’altro.Per quanto mi riguarda è chiaro che umanamente io sia infastidita da tutto questo parlare e polemizzare su ogni cosa quando la sofferenza e i volti delle persone che hanno perso tutto dovrebbe invocare il nostro silenzio, il rispetto e quello che gli antenati chiamavano PIETAS, che sembriamo non avere più. E chiedere semplicemente comprensione, solidarietà, amore e usare le nostre energie in maniera costruttiva. Tempo per le polemiche e per il redde rationem ci sarà e ce lo aspettiamo tutti. Ma credo sia inutile mischiarlo a tutto questo polverone che c’è già.Professionalmente sono stanca di alcune cose che continuo a sentire e vorrei dare un taglio ad alcune chiacchiere da beauty farm, da sala d’aspetto del medico. Da giorni sento dire le più grandi castronerie e sento molti parlare di strutture e modalità costruttive … prima eravamo tutti allenatori ora siamo tutti ingegneri e tecnici...cemento armato, tondini, sabbia composizione del cemento, resistenza del terreno … comportamento delle strutture. Tutti hanno un’opinione definita e precisa e straparlano e danno pareri lapidari e attribuiscono responsabilità e colpe a tecnici, ditte e vari altri parafulmini. Le responsabilità e le colpe ci sono e ci saranno sicuramente in alcuni casi. In altri la verità è che strutture realizzate nel passato non dovevano rispondere a requisiti severi, molte cose non si sapevano, molti materiali utilizzati avevano prestazioni meno efficienti di quelli attuali rispetto all’azione sismica. Come sempre e come per tutte le cose NON DOBBIAMO GENERALIZZARE e soprattutto evitiamo di parlare di argomenti così tecnici lanciando inutili strali.Non sono sempre le ditte, i costruttori a voler risparmiare. Alcune delle persone che ora rimestano sul solito luogo comune dei politici imbroglioni e dei costruttori ladri, sono gli stessi clienti che quando chiamano l’architetto o la ditta o l’ingegnere, vogliono risparmiare. Non gli interessa se fai loro presente che la ditta dello “zio pino” (che di secondo lavoro fa il muratore) non è adatta a fare il getto di cemento armato, che il dimensionamento delle strutture è importante, che la normativa per le costruzioni non è solo una palla al piede elaborata per puro gusto di fare i dispetti ai cittadini. Che a volte salva la vita. Che i lavori vanno seguiti da un tecnico qualificato per aumentare la sicurezza e la solidità, che i calcoli e le certificazioni servono a capire se una struttura è sicura e un professionista va pagato perché faccia bene il proprio lavoro e va denunciato all’ordine se non esegue un lavoro correttamente perché la deontologia professionale appartiene anche al campo dell’edilizia. Perché alcune vite sono anche, indirettamente, nelle nostre mani.Gli edifici sono cosa seria. La statica, la tecnica costruttiva, le dinamiche delle forze , del peso, il comportamento elastico, plastico, fragile di una struttura, il suo adeguamento sismico. Si studiano a fatica, si imparano si osservano e dopo anni sui libri e sui cantieri se ne ha ancora timore. Quel timore reverenziale che si ha per tutto quello che sappiamo non avere in pugno. Per tutto quello che non possiamo controllare totalmente con la ragione. Evitiamo di parlare al vento e cerchiamo solo di usare la testa la prossima volta che avremo occasione di costruire, ristrutturare, adeguare una casa.

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