venerdì 20 novembre 2009

E MO' ?

E' strano, ma forse è proprio quando i nostri sogni sono vicini ad avverarsi che abbiamo più paura.
Voglio dire che finchè la sorte è avversa possiamo prendercela con il destino, con il caso, con la sfiga. Ma quando la strana si fa piana, quando le porte si aprono..c'è poco da girarci intorno...se non ci riusciamo è davvero solo causa nostra..
e allora sò c....

giovedì 19 novembre 2009

CHE SI FA?

Se lavori in una grande città. Se in questa grande città ti sei anche laureata. Se sai che in questa città c’è la cupola e non parli di quella di san pietro, ma di una specie di mafiapoliticainciuciolobbymassoneria. Se ti capita per giri strani di entrare in contatto con un cliente grande. Ma proprio grande e questa volta sai di poter gestire bene un progetto complesso, ma sai anche che su questo ti scommetti credibilità e fiducia soprattutto con te stessa. Se ti trovi in diretta concorrenza con un altro professionista e scopri che questo professionista è stato uno dei tuoi professori più temibili. Se questo professionista era un professore che ti trattava con sufficienza e boria ed ora al telefono ti dà del lei e ti tratta con deferenza. Se però lo temi ancora perché sai come funzionano le cose sotto la città cupolata, dove non sempre vince il più bravo o il più talentuoso, ma spesso vince il più forte. Se sai che da tutto questo puoi uscire o vincitrice più totale o perdente assoluta e che da questo dipende la tua carriera….
Se non sai se avere paura e nasconderti o lottare unghie e denti
Che si fa?

lunedì 9 novembre 2009

due occhi in più


Mi avete dato altri due occhi. Dell’anima. Non so nemmeno se li volevo io altri due occhi. Sento a fondo il dolore degli altri. Lo leggo negli occhi e scendo fino nell’anima. Il disagio, la scontentezza, la noia. Leggo queste emozioni come fossero parlate e credete che sia presuntuosa e non sapete come vi sbagliate e come è inutile questo ruolo da cassandra de’ noantri.

Vedo ste che è incastrato in un rapporto senza emozioni appiattito e lontano dall’amore dei suoi 30 anni e dalla passione del suo temperamento. Lo vedo che si convince che è il meglio che lui può trovare e senza dubbio il difficile aumenta con lei accanto. Lei che è una donna forte e dolce. Una donna con la D maiuscola. Solo che forse non è Lei. Non la sua.

Vedo ga che si convince che l’amore non c’è e si accontenta. Scambia serenità con felicità e pensa che invertendo l’ordine degli addendi il risultato non cambi, ma non credo sia così. Credo sia più difficile.
Vedo cri e mat che giocano la parte dei machi conquistatori, divertiti e sempre allegri. Brilli spesso a nascondere l’anima, con quella quantità di alcol che fa uscire la parte dinoccolata e scomposta dei pensieri e la fragilità e la delicatezza dei pensieri si nasconde bene dietro. Loro hanno due anime belle e gentili. Due anime che è un piacere guardarle. Di quella eleganza garbata che ti si poggia sul cuore leggera e rimane lì per un po’. Ma in questa macelleria sentimentale hanno deciso che è meglio portare sempre la maschera. Non lasciarla quasi mai. Ed io aspetto due donne che gliela levino con dolcezza e forza.
E vedo me. Che tento di recitare la parte della donna forte. E che seguo logiche che mi dovrebbero far stare bene, combatto battaglie vinte con determinazione. E alla fine mi siedo a bordo campo e piango. Perché più della gioia della vittoria è grande il dolore per le perdite subite. E mi sento immensamente stupida. A volte immensamente felice, ma si sa il dolore lo ricordiamo sempre meglio della gioia. Credo sia il momento di rimettermi in gioco seriamente e tremo, ma se non lo faccio non vivrò mai davvero. Non mi esprimerò mai E non funzionerà mai nulla davvero bene.

venerdì 6 novembre 2009

Riunione di donne

voglia di festeggiare e voglia di morbido. Va da sé riunione con amiche. Vecchie e nuove. Su cui poter contare e da scoprire. Uniche, misteriose, aperte, interessanti. Menti profonde e carriere appassionate. Mani che si muovono con brio ed occhi veloci. Labbra che dicono sempre parole confortanti. In questo anno mi hanno accompagnato, ognuna con un modo diverso, con un’indole differente che mi ha stupito sempre.

Y con decisione e fiducia. Credendo in me, sostenendomi ciecamente, illuminando il lato migliore di me e ricordandomelo quando sembrava sommerso.
Y è fragile e decisa. Soffre la distanza infinita dalla sua terra soprattutto quando vede che qui le cose non funzionano e allora pensa “ma chi me lo ha fatto fare!?” ma ora è tropo tardi per voltarsi indietro. Lei non è più una ragazza ma una donna e le radici le dovrà pur mettere. Ma non si lamenta mai. Io vedo la stanchezza, vedo la fatica e la voglia di appigliarsi a qualcosa. Ma nessun lamento.

C. mi ha sempre offerto un sorriso dolce e braccia aperte e morbide da cui farsi abbracciare. Ha trattato le mie debolezze con delicatezza. Ha avuto attenzione e risate, confessioni e scherzi. Dalla goliardia più completa alla confidenza più intima.
C. lavora in un laboratorio. Fa ricerche sui tumori. Il suo lavoro le piace davvero. Affronta tutto con serenità apparente e regala calma e luce. Si prende carico di tutto.
E’ un po’ triste perché forse vorrebbe trovare l’uomo giusto, ma i giro di uomini per lei non ce ne sono molti. Ne serve uno davvero speciale. Lei lo è.

M. anche per il suo lavoro, per la propensione ad ascoltare le persone è stata sempre la mia interlocutrice privilegiata. Quella che di più ha capito le mie complessità. Difficilmente potremmo essere più diverse, ma sembra che le nostre distanze diventino un terreno in cui incontrarsi e scoprirsi con allegria e sorpresa continua. Il suo bicchiere è mezzo pieno. Anche quando davvero ci sarebbe solo da lamentarsi e buttare tutto all’aria. Io ogni tanto la guardo stupita e mi sembra “alice nel paese delle meraviglie”. Sembra così fragile e delicata, ma poi con dolcezza ti appoggia gli artigli addosso senza usarli. Così, solo per farti capire che se serve….
Ha le idee chiare. E’ giovane, ma la sua testa è sempre sorprendente. Non è bellissima, ma quando la conosci la vedi solo così.

L. sempre incasinata, trafelata, corre tra casa e lavoro e supermercato. La incontro con il suo cagnoletto al parco sotto casa alle ore più impensate. Trova tempo e amore per fare le torte e le lasagne. E’ una naturista e lavora per il WWF. Non si trucca e non è vanitosa, né frivola per nulla, ma la sua femminilità esce forte lo stesso quando la vedo con il suo uomo o nella sua casa o quando riflette assorta tra le mille cose da fare. La guardo e vedo forza senza fronzoli. Nessun orpello e bellezza. Strano in questa realtà davvero patinata ;)!

Che dire…sono belle…ne ho raccontate solo alcune. Ma sono belle e riempiono la mia vita ed i miei pensieri. Ed in questo anno, scusate signori uomini, ma ho vissuto più presone speciali donne che uomini. Uomini ne ho incontrati e incrociati. Indecisi, insicuri irresoluti ed irrisolti. Poso capaci di stare da soli e di costruirsi un futuro. Poco incisivi i loro passi e le loro parole.
Almeno la maggior parte.

giovedì 5 novembre 2009

stranita

A volte si sta in silenzio perché non si ha nulla da dire….
A volte invece le cose sono troppe. Arrivano al cervello, roteano veloci, il cuore batte più forte. E
tutto si intasa nella mano. Che non riesce a scrivere.
Oggi giornata grigia. Giornata di lamenti e brontolii.
stranita
da uno che mi mette in discussione sul lavoro, senza sapere bene invece cosa c’è dietro. Con
l’instabilità, con la terra che sembra scuotersi forte sotto i piedi. E sembra, dopo un po’, di avere
meno forza. Uno che ti mette in discussione fin dalle radici, che rimette in gioco pesantemente tutta
la tua fatica di anni. E rimani ferma a guardarti nelle tasche e non sai bene se puntare i piedi o
cominciare la demolizione. Sai che ad una certa età e dopo un po’ di anni di lavoro non può
scombussolarti così una semplice critica Epperò ti senti giùgiù. Lo stesso.
stranita
Da persone sempre con il dito puntato, sempre a giudicare, sempre a dire che gli altri non vanno
bene e che dovrebbero fare questo e quello. Sempre maestrine con la penna rossa della vita che
non si mettono mai in discussione. E mai, mai un attimo a guardarsi dentro. Mai un’ombra di
autocritica. Mai le ho sentite dire..”ma che stronzata che ho fatto con quella persona, come mi sono
comportata male, che peccato!” oppure semplicemente chiedersi se potrebbero essere anche loro ad
aver sbagliato qualcosa e magari ad avere voglia di capire insieme.
Eppure..caspita è normale, capita a tutti di avere dei periodo no, degli slanci di brutto egoismo,
degli attacchi di bambinite. Si sbaglia, ci si corregge, ci si confronta. Ma non sempre con livore.
stranita
anche dal livore di alcune persone. Costante come un velo di nebbia che si espande su tutto e tutto
permea. Anche gli affetti più cari. Critiche, osservazioni pungenti, aggressività, rabbia. Sempre una
battuta tagliente per tutti, sempre un’invettiva.
Effattela una risata ogni tanto che tanto il mondo mica lo salvi tu. E abbracciala un’amica ogni tanto
anche se non ha fatto tutto quello che volevi o tutto quello che ti aspettavi o tutto quello che poteva.
Ascolta solo il bene che le vuoi e che sale dal cervello al cuore e tutto quello che vuoi è ridere con
lei e vederla e bere un tè insieme ecchissenefrega di chi c’ha ragione!
Ma a volte non si potrebbe essere dolci, spiritosi, un po’ superficiali perfino. A volte si può
sorridere degli errori degli altri, si può giocare, si può fare dell’ironia su quelle che ci sembrano
delle stupidità o delle superficialità. Oppure si può cercare di guardare, di osservare…tutti ci
insegnano qualcosa…beh quasi tutti ☺! Ma molte persone, anche quelle più impensate è capitato
che mi insegnassero delle cose a cui io non avevo pensato. Che mi facessero guardare una
situazione in modo diverso.
Stranita
dalla pioggia e dalle date e dalle ricorrenze e dalla malinconia che a volte non se ne va..

lunedì 2 novembre 2009

mi spiegate perchè non mi fa copiare e incollare le cose scritte in word in un nuovo post!
grrrr..oggi veramente giornata antipatica