mercoledì 10 settembre 2008

continuo

dicevo..ho tentato di resistere, di reagire. alla tristezza, alla solitudine, al senso di abbandono e di vuoto. E poi..ieri sera a sentirlo così dannatamente impermeabile avrei voluto morire. Quattro anni di vita insieme, altri due senza condividere lo stesso tetto...e.............due mesi bastano per cancellare tutto dal cuore? Nulla ti rimane attaccato agli occhi, al cuore, al naso. Nessun odore, dessuna sensazione tattile, la morbidezza di un abbraccio, la bellezza di un sorriso. bastano due ridicoli mesi per annullare un sentimento profondo? Nessuna nostalgia o tentennamento..e cazzo avolte servono i tentennamenti, a volte sono utili i tentennamenti, a volte sono semplicemente umani. perchè se dopo 60 giorni ti sei già lavato il cuore con la candeggina... se lo hai già svuotato..allora ce lo avevi davvero piccolo! Il mio lo sento immenso e stanto a svuotarlo. Ed avrò anche sbagliato io, ti avrò anche ferito, trattato male amato male, ma...una possibilità, un'occasione un grande amore la dà. La deve dare.
Avrei ovviamente preferito la rabbia, gli insulti, le accuse. Ma il vuoto, il deserto NO. Non è cosa mia il deserto dell'animo e non mi basta che tu mi dica che sei fatto così perchè uno non è fatto sempre alllo stesso modo e non credo ti sia capitato altre volte di metterti in gioco così, di costruire un futuro con una persona pensando che fosse per sempre e poi rinunciare..allora non reagire come fai di solito...reagisci come uno che affronta le cose per la prima volta. Anche con la paura che se sbagli perdi tutto, con i dubbi di uno che sta spaccando la sua vita e che magari non riuscirai a mettere insieme i pezzi.
E se hai tutta questa freddezza, tutto questo vuoto me li devi far vedere, mi devi guardare e devo guardare i tuoi occhi vuoti e me le devi dire queste cose..devi darmi l'opportunità di avere voglia di fuggire da te. La forza di affrontare gli errori e allora non saranno quelli di averti fatto scappare, ma quello enorme, am più accettabile di non averti saputo guardare. Questo lo posso accettare.
Per quelo che riguarda me ...ieri sera il gusto amaro dell'annientamento: pensavo che sono due mesi che lotto contro l'angoscia e contro la tristezza, contro le lecrime e la solitudine. Mi distraggo, telefono, organizzo uscite e viaggi. faccio cose che in genere non facevo. per pigrizia. Per il gusto di tornare a casa e condividere il tempo con lui. Sono due mesi che vorrei stare immobile e in silenzio e al buio, ma le mie gambe continuano a camminare e le mie braccia a muoversi e prendere cose. Sono due mesi che continuo a respirare e mangiare malgrado tutto, con uno sforzo sovrumano. Andare a cena fuori, chiedere compagnia, ballare, puntellarmi sui pochi punti saldi e afre leva per alzarmi. E ieri sera mi sembrava che tutta questa fatica fosse stata inutile: perchè tutta la tristezza del mondo mi aveva avvolto ancora. E l'unica cosa che mi sembrava chiara è che non ce la potevo fare.
Oggi..chissà...un'incosciente tranquillità che ha trovato un posticino nell'anima..senza motivo...
Ma stasera guarderò la bestia negli occhi ...

3 commenti:

Crazy time ha detto...

ecco perche' sentirlo non serve.
Non sei guarita. E' un danno che fai a te.

Perche' ti chiama? Perche' e' debole? Fatti suoi. Solo suoi, Pensa a te.

Intanto il project manager mi ha chiesto ancora di te e ha detto che non e' un problema se non parli inglese. Ma ho capito le tue paure e sono giuste. Pero', davvero, va via da quella casa e se puoi da quel lavoro, se ti sta stretto.

Senza pensare e vaffanculo al vecchio.

Anonimo ha detto...

Basta con questa frase "sono fatto così". Il più delle volte nasconde la pigrizia di mettersi in discussione, o cerca di mettere fine alle richieste anche legittime di spiegazioni, perchè si ha paura di dire le cose come stanno.
Almeno il rispetto per il tempo passato insieme e per i tuoi sentimenti te lo deve, credo.
Ciao

enzorasi ha detto...

Sì adesso è completo il quadro, non migliorato, anzi! Io posso solo ribadire quello che ti avevo scritto nel post precedente...e aggiungo, smettila di farti fare del male gratuitamente. Se puoi. Credo che tu meriti di più d'una corda attorcigliata su se stessa.