mercoledì 30 luglio 2008

PENSIERO

chissà perchè a volte mi capita di soffrire più l'assenza che amare la presenza...dovrei rifletterci bene

martedì 29 luglio 2008

CUBA


Non so bene come andrà e se è una buona idea, ma .. ho deciso di partire. Parto per un posto a me molto caro, per un posto in cui già una volta mi sono ritrovata, un luogo che mi ha accolto, abbracciato e coccolato. Persone che sembrava mi leggessero dentro senza nemmeno conoscermi. Rischio la delusione lo so. Rischio l'implosione vista la posizione oltre Oceano da sola con i miei pensieri e le mie tristezze e le mie sconfitte.

Ma forse tramonti e rum e balli latini mi porteranno a capire che non tutto è perduto, che la mia energia vitale nessuno me la può portare via e che non tutto lo sarà mai se solo ritrovo il valore e l'importanza di me stessa.

Organizzare il viaggio, l'agenzia, il biglietto, il passaporto, le cose da mettere in valigia, la fretta di una partenza che ha solo due giorni di tempo. Venerdì mattina volerò lontano. Oggi è stato il primo giorno di respiro da quando se n'è andato. Il primo giorno senza apnea, senza la necessità di sparire che non mi ha mai abbandonato prima.

Torna fusis, fa capolino leggero, timida per la luce, ma almeno c'è. Si riparte. un pò di paura, un pò di emozione, un pò di gioia per la follia fatta. Un pò di voglia di tornare indietro, ma ormai..è fatta.

giovedì 17 luglio 2008

PER CAMBIARE ARGOMENTO

RELATIVITA': la moglie di un noto professionista per il quale sto facendo dei lavori mi ha chiesto con sospetto se gli operai fossero romeni.
Alla mia risposta positiva mi ha guardato un pò preoccupata e non l'ha convinta nemmeno la mia rassicurazione che sono davvero brave persone.
Il marito va in vacanza da solo in Thailandia. E non credo per scopi culturali.
Quando si dicono le brave persone!!

DONDOLO...

La cosa che mi manca di più è ridere. Insomma…ridere con lui, magari una telefonata al volo e sentire la sua voce leggera e le risate condivise. O un messaggio con i nostri modi di dire e ridere da sola al semaforo o in studio…

La casa è abbandonata. Nessuno fa la spesa. Nessuno pulisce, ma nessuno sembra sporcare. Le piante hanno sete, il cane è da mia mamma. Sembra che qualcuno abbia spinto il tasto PAUSE e che tutto si sia fermato. Immobile. A prendere polvere e sole.

Io vorrei spingere rewind. Mi dicono che non si può e allora STO. Vorrei mimetizzarmi ed invece mi alzo, vado al lavoro, mangio (poco), dormo (poco). Dalla mattina in poi l’angoscia diminuisce pian piano e torna la sera, quando devo tornare a casa..angoscia mista ad emozione e felicità di rivederlo.
Ma ora prevale l’ansia ..ogni volta è una puntata nuova di un melodramma buffo e stritolante. Ogni volta è una cosa nuova, uno stato d’animo diverso…rabbia, impotenza, leggero equilibrio, precario giramento di testa.
Resta..ommioddio. Va via..morirò. Aspettiamo..bello stronzo.
Vado a casa e sono assolutamente sospesa…appesa ai suoi gesti e mi odio per la debolezza e per questo frignare, ma ora e qui non so fare altro.
Ma dov’è la Fusis che spacca le montagne, che fa un lavoro da Uometto, che si è fatta strada da sola, che va dritta e allegra per la strada. Dov’è la Fusis che ha affrontato casini peggiori, ben peggiori, casini seri nella vita, che ha fatto la mamma alla sua mamma e da sorella al papà.
Non la trovo. So che quando la troverò riuscirò a reagire e a pensare che va bene così….ma ora l’orizzonte è vuoto.

domenica 13 luglio 2008

the end

E' finita...non resta che mettere insieme i pezzi..

SULL'ORLO DEL BURRONE

se ne vuole andare da casa..all'improvviso. Non sa se mi ama o se sta con me solo per abitudine. Sento che il petto mi si spacca, che non sono pronta a buttare tutto all'aria e a ricominciare da sola. Sento che non posso reggere questo. Che non ne ho la forza.
Per ora sono sgattaiolata via dai miei e lui sa solo che sono fuori, ma non sa dove.
Mi sembra che niente adesso abbia senso e vorrei la bacchetta magica per far tornare tutto come prima, come tre giorni fa.
Sono andata a dormire con una vita e mi sono svegliata con un'altra.
Che non voglio e in cui non so stare.

giovedì 10 luglio 2008

NERONERISSIMO

PAUSA PRANZO AL MARE…complice un lavoro vicino alla spiaggia, a 100 km dalla mia città. Mi sto per addormentare cullata dal vento che non mi fa sentire per nulla il caldo del sole..all’improvviso una voce allegra e squillante ed un uomo alto e nero, denti perlati e occhi vivacissimi nonostante il peso delle cose che trasportava, il sole e la sabbia scura e bollente. Mi dice “che vuoi diventare nera come noi?”..Risate..
Dialogo di una manciata di minuti e scopriamo che vive nel mio stesso quartiere (è contento della coincidenza!) e che si è momentaneamente trasferito lì per lavorare.. sta in campeggio, tanto gli costa quanto la benzina per andare e tornare. Quando gli dico che io invece “pendolo” si preoccupa e mi dice che è meglio se mi fermo lì, evito anche stanchezza e traffico.
Mi dà per forza due braccialetti minuscoli che vuole regalarmi…ma gli do dei soldi…molti di più del loro valore……………l’allegria non ha prezzo.
P.s. Sarà anche stata una tattica commerciale, ma io le risate me le sono fatte davvero!! Per questo lo ringrazio

martedì 8 luglio 2008

LA MANO


Sempre di più credo che la felicità sia semplicemente una condizione interiore, staccata dagli eventi della giornata. Insomma…a meno che non ci siano catastrofi o problemi davvero seri la maggior parte della quotidianità, dei gesti ripetuti e banali, non ci offrono motivi di gioia o di malinconia. Sono i nostri occhi ed il nostro cuore che trasforma tutto. Che ci consente di vedere durante il tragitto le immagini straordinarie in grado di stimolare la mente. Immagini che sono sempre lì, ma che decidiamo di vedere o meno.
Ieri, la tristezza negli occhi e l’incontro casuale con una persona che conosco poco. Dopo i soliti convenevoli la sua coscienza del mio sguardo spento ed una stretta di mano. Una di quelle che sono come un abbraccio caldo, un conforto denso. Di quelle che ti aspetteresti da un amico di lunga data. Ed il coraggio e la voglia di mettere via i pensieri tristi sale di nuovo..una mano…a volte basta una mano..

LETTERA

volevo spiegarti della solitudine profonda e disperata che mi prende quando abbiamo liti brusche, della estraneità al mondo quando vedo che la tua anima non comprende la mia, quando sfuggo alla tua osservazione e faccio cose incomprensibili o che in quel momento appaiono assolutamente inadeguate. A te che sei il mio guardiano del faro.
Ho dentro un allarme che a volte suona spaccandomi le orecchie, impedendomi di formulare pensieri sensati. Lo porto con me da quando sono bambina, elaborandolo con il tempo. E’ l’allarme della solitudine, dell’abbandono. L’idea che non sia scontato che le persone care ti sono vicine, rimangano con te. L’idea, la certezza direi, che se ne potrebbero andare da un attimo all’altro. Deliberatamente. E’ l’idea che il bene scompaia in un istante. Anche quello che sembrava più grande.
Questa ferita rimarginata male, la devo alla mia infanzia. E’ un peccato a dirlo, ma è così. La devo alla persona che durante una lite lasciava una bambina in lacrime e prendeva la porta senza dire quando e come sarebbe tornata. Ogni lite un abbandono. E una disperazione che scavava le ossa. Una disperazione che si placava solo al suo rientro, lasciando spazio alla rabbia.
E ogni volta che non riesco subito a ricomporre i pezzi tra di noi, rivivo quel saluto. Lo so, tu non c’entri ed io devo crescere e superare lo scoglio e liberarmi di una paura passata ed inutile. Io, quella che parla sempre di equilibrio e di stabilità emotiva. Ma ho bisogno di tempo, di un altro po’ di tempo e amore e comprensione e sarò quella che vedo da lontano farsi sempre più nitida allo specchio. La donna , la signorina che c’è dentro di me e che ancora non esce del tutto per paura. Intanto usa tutto l’amore o la comprensione che hai e ricorda che dietro l’aggressività o dietro una reazione sproporzionata c’è sempre un dolore.

mercoledì 2 luglio 2008

IO UOMO, TU DONNA.

io cerco divertimento e prendo le cose alla giornata...e minimizzo e credo che la cosa che ci stuzzica di più sia la pelle. tu parliparli e ti offendi e ci rimani male...e metti in mezzo anima e affetti....TU DONNA, IO UOMO

tieniamente



hanno liberato Ingrid Betancourt!!! Per non dimenticare di sperare, di pensare che qualcosa di bello può succedere anche in un mare di cattive notizie, per ricordare che a volte le lotte, quelle impossibili per gli ideali ed i principi hanno una ragione ed una vittoria. Per tenere a mente che mille gocce fanno il mare .

Ho sentito la sua storia per la prima volta ad ottobre, in un periodo neronero e mi ha colpito nel profondo, mi ha scosso. ed ora, a mesi di distanza in un periodo migliore e luminoso la liberano...una grande emozione intensa