sabato 21 giugno 2008

vorrei dire....

VORREI PARLARE DELLA PASSIONE E DELLA MERAVIGLIA,
delle etichette che vogliamo appiccicare maniacalmente su tutto e sui sentimenti (milioni di sfumature che scopro ogni giorno) come su barattoli di ingredienti in cucina.
Vorrei dire delle persone “buone”, anzi sedicenti buone che sono solo presuntuose incoscienti e spesso bigotte. Che sono quelle che nella mia vita mi hanno fatto e continuano a farmi più male, ferocemente male.
E vorrei dire di quelle invece che si conoscono, che sanno di loro e dei loro limiti e delle debolezze. Di quelle che sanno che l’animo umano è fragile, a volte egoista, invidioso, rabbioso, incontrollabile, meschino. Ecco io le amo le persone che mi dicono di esser anche quello…perché so che non avrò sorprese, so che si conoscono a fondo e sapranno quando si avvicineranno al limite, e forse si fermeranno.
Vorrei dire della pienezza che provo talvolta, facendo cose dedicate solo solamente a me, ricavando parentesi prepotenti nello scorrere della vita. Secondo regole che io ho stabilito per me stessa e non imposta chissà da chi e perché.
Parentesi di puro egoismo e di semplice autodedizione. Momenti in cui va tutto esattamente come voglio, in cui si realizzano piccoli desideri e gioie, in barba ai luoghi comuni, alle regole, al “si fa, non si fa”. Momenti che non vorrei mai perdere per non dire tra 20 anni che ho lasciato andare pezzi di vita e che sono stata una pianta.
Vorrei parlare della scoperta delle persone che rappresenta un viaggio meraviglioso e continuo. Vorrei dire della meraviglia intensa che provo ogni volta che incontro persone tanto diverse da me, una cultura nuova che mi offre pensieri diversi. E mi sembra di nascere di nuovo, di aprire gli occhi per la prima volta, mi sembra che mi abbiamo regalato nuova testa e nuovo mondo. Da esplorare e di cui stupirmi. Allora scopro nuove reazioni, nuove voci e modi di dire, nuove cose che fanno piacere o che non vanno dette perché fanno male. E scopro nuovi sorrisi e mani.
E vorrei dire della libertà che proverei sentendomi accettata per tutto quello che sono senza dover omettere parti di volta in volta diverse (anche piccoli dettagli) per il timore di non essere compresa, vorrei stare bene fuori così come sto bene dentro.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Con questa passione e meraviglia e curiosità non sarai mai una pianta, come dici tu.
Ciao

enzorasi ha detto...

Vorrei dirti di non parlare della libertà di essere te stessa: le divinità sono ostili al volo aperto e incontrollato. Vorrei dirti di nascondere la passione e dissimulare la meraviglia: dietro l'uscio ci sono mille questuanti pronti a spogliarti dell'una e dell'altra. Ma sei così piena, così intensa, così nuda e irresistibilmente tua da far tremare i polsi. E allora parla di questo viaggio verso il nuovo mondo, taglia le funi e pulisci lo scafo Fusis...nessuno ti accetterà come sei per più di un attimo, probabilmente nemmeno tu.
Recidi anche la vecchia idea di te stessa che "deve" piacere e sostituiscila con il sorriso antico di chi ha pietà di sè e non si ferma per questo.

fusis ha detto...

@cinciamogia:..a volte preferirei esserlo solo perchè la passione e la meraviglia sono un cavallo pazzo imbrigliare e non sempre è semplice...
@enzo: il tuo commento mi ha emozionato intensamente...non ricordo da dove evnga l'espressione "far tremare i polsi". A me succede spesso, ma nessuno mi aveva mai detto che ero in grado di farlo. Il prossimo passo del mio cammino verso la donna che sarò sarà quello di trovare una nuova dimensione, un equilibrio tra quello che sono veramente senza far del male agli altri...
grazie
ps le divinità a volte, come gli uomini, sono invidiose...

Anonimo ha detto...

ciao fusis, sono passata a trovarti... concordo col tuo pezzo, è bello. e sono contenta che stai bene dentro... il fuori viene da sè! e di sicuro non sarà già, più, invisibile!

fusis ha detto...

@dancinfool: benvenuta! mi fa piacere la tua visita