sabato 17 maggio 2008

LA GATTA


La gatta ed io siamo amiche dall'unversità.

Quando ero una signorina rigida e disciplinata che correva con un bel paio di paraocchi all'ultima moda verso la meta che secondo lei era la laurea. Non correvo....mi scapicollavo...fiatone falcata affannata sempre...brontolio continuo e stress incessante che se facevo due esami pensavo che ne avrei potuti fare tre e se ne facevo tre pensavo che avrei potuto prendere voti più alti fino a quando non ho raggiunto il top: tre esami in una sessione, tutti con il massimo dei voti e non ero contenta!!!! Seduta sull'autobus che mi portava a casa pensavo che qualche rotella del cervellino si doveva essere inceppata.

La signorina pensava che gli studenti universitari si dividessero in due grandi categorie: quelli che volevano studiare davvero e quelli convinti che l'università fosse una piacevole parentesi per vivere in un'altra città e divertirsi. Spesso questi ultimi erano figli di papà. La signorina non coglieva sfumature o gruppi intermedi.

La signorina l'estate studiava per settembre, la sera usciva poco, anche perchè spesso crollava alle 21 per la giornata passata in aule in cui pensava che parlassero una lingua strana perchè lei, che a scuola era sempre andata bene non capiva nulla. Zero, vuoto pneumatico.E si sarebbe strappata tutti i capelli per la disperazione.

La signorina aveva un fidanzatino, vittima della sua ferrea disciplina ed una storia tranquilla ed abitudinaria.

La gatta no. Aveva capito già molte cose. Sapeva prendere le persone dal verso giusto e sapeva che spesso più che sapere è importante far credere di sapere. Prendeva le cose con più calma, più charme. La vita privata della gatta era disordinata e pasticciona, sempre a cazzeggiare feste, divertimenti e cavalieri vari. La signorina guardava con disappunto, scuotendo la testa e dispensando consigli e borbotii non richiesti. Ad un certo punto si erano anche mandate a quel paese.

Poi la signorina era scoppiata...all'aria il fidanzatino, gli esami, i doveri ed era cominciata per lei il periodo del disordine e dei pasticci, del cazzeggio e delle feste, dei divertimenti e dei cavalieri vari. Allora aveva deciso di andare dalla gatta a chiederle scusa. Insomma non aveva capito. Forse era ora di togliere i paraocchi.

E l'aveva trovata trasformata: capelli ed unghie lunghe, tacchi alti, dimagrita, bella e molto femminile. Sempre sorridente, mai in difficoltà, capeli puliti e lucidi. smagliante.

Da allora la signorina veva deciso di prendere esempio. Finita l'adolescenza e l'età della studentessa stropicciata a tutti i costi. L'abito non fa il monaco, ma lo fa riconoscere!! Lotte con i tacchi, capelli, mani. la ringrazio ancora per gli insegnamenti da signorina.

Da allora nuovo corso tranquillo: la gatta sa che non può essere solo forma e la signorina sa che non può essere solo sostanza.


Ci vediamo pochi giorni fa...al ritorno da un cantiere fuori roma...lei a posto come sempre. giacchetta, pantaloni attillati, scarpa con il tacco orecchinianelliunghiecapelliallisciati ..io tuta da ginnastia struccata con un filo di occhiaie, capelli arruffati e brufolo sul mento senza possibilità di appellarmi all'acne giovanile!!! sgrunt! ma ecco che mi giro, la guardo e vedo.....un ciuffetto di capelli bianchi!!!!! allora anche le femme fatale soffrono un pò degli effetti della fatica e del tempo e dello stresssss ; )!!!!!

1 commento:

Crazy time ha detto...

anche le gatte invecchiano.
per fortuna.