sabato 31 maggio 2008

PELLE

Non riesco a non fare, a non guardare, a non ascoltare l’odore della pelle e la differenza degli occhi. Non riesco a pensare di privarmi di quegli attimi e di quelle emozioni… è come se mi togliessi la luce della vita, la possibilità di mangiare. E’ come se per nutrirmi decidessi di prendere solo pillole.

Lo so è passato solo un battito di ciglia dal burrone, da quando pensavamo di mollare e ci chiedevamo se avremmo continuato ancora a lungo a ferirci a vicenda. Ma poi tutto è passato. Prima è passato, ho pensato che l’unica cosa che faceva davvero male era l’orgoglio e non l’anima e poi ho riaperto gli occhi.
Ogni volta un motivo diverso.
Oggi la curiosità di un mondo diverso.
Il modo diverso di dire le cose. Senza filtri o preoccupazioni o maschere o voglia di apparenza.
Il colore diverso della pelle.
Uno sguardo differente. Fiero e guerrigliero.


Spiegata l’artiglieria pesante la partita si fa sempre più serrata. Ed il ballo, la lingua ed i modi si fondono a coprire la persona che è prima di tutto ciò che rappresenta più che quello che realmente è. Eppure la partita è intensa e coinvolgente.

Scopro umanità, rischio tranquillità, ma il sole sembra più caldo e luminoso perchè torno ad ascoltare le mie emozioni a fior di pelle.

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